5 Luglio 2017
La Volvo insegna che la moratoria dei motori a benzina e diesel è ormai un’urgente necessità e bisogna sconfiggere i comportamenti refrattari di una parte dell’industria del nostro paese.
Da anni come Verdi parliamo della necessità che il nostro sistema industriale avvii un processo di conversione ecologica dei processi produttivi. Siamo stati derisi quando abbiamo proposto l’abolizione del motore a benzina e diesel ed oggi apprendiamo che l’importante casa automobilistica Volvo produrrà a partire dal 2019 solo motori elettrici eliminando definitivamente il motore a scoppio
E’ un passaggio importante che viene deciso dal management della casa automobilistica svedese Volvo che lancia una grande sfida di innovazione capendo che il futuro non potrà non essere che la produzione delle auto pulite per dare una risposta anche alla crisi ecologica che in modo particolare vivono i grandi centri urbani.
Lo smog produce ogni anno in Europa, secondo l’agenzia europea per l’Ambiente 467 mila decessi l’anno di cui oltre 80.000 in Italia. In Italia invece la ex Fiat oggi FCA, che ha ricevuto 7,6 miliardi di euro di aiuti statali legati alla rottamazione, al contrario della Volvo non ha una strategia per la produzione dell’auto elettrica o ibrida e questo rischia di non renderla competitiva nei prossimi anni con rischi occupazionali elevatissimi.
Ribadisco l’urgenza che il Parlamento italiano lavori per la moratoria dei motori a benzina e diesel che vanno consegnati alla storia e ai musei. Questo servirebbe a rilanciare l’economia, a dare un contributo determinate alla riduzione dello smog e a ridurre i costi economici e sociali dello smog che in Italia secondo l’OMS in Italia si aggirano intorno a 220 miliardi di euro.
La Volvo insegna che la moratoria dei motori a benzina e diesel è ormai un’urgente necessità e bisogna sconfiggere i comportamenti refrattari di una parte dell’industria del nostro paese e della politica che non vogliono innovare e che ancora guardano al passato.
