Di seguito, il documento di indirizzo alla Giunta Regionale presentato oggi in conferenza stampa congiunta.
EMILIA-ROMAGNA PRIMA REGIONE PLASTIC FREE A 360 GRADI
La proposta dei Gruppi Assembleari PD, SI, èViva e della Federazione regionale dei Verdi dell’Emilia-Romagna
La plastica è un materiale estremamente diffuso che trova applicazioni in molteplici settori economici in ragione della sua adattabilità e dei costi relativamente contenuti. Si stima che ogni anno in Europa vengano prodotte 58 milioni di tonnellate di materiali plastici. L’utilizzo dei prodotti in plastica ha modificato radicalmente i nostri modelli di consumo, ma essendo in gran parte riservato ad impieghi monouso che non prevedono né il riutilizzo né un riciclaggio efficiente, alimenta di fatto modelli di produzione e consumo inefficienti e lineari che determinano uno spreco di risorse preziose e favoriscono i fenomeni di abbandono dei rifiuti negli ecosistemi. Almeno 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono ogni anno come rifiuti nei mari di tutto il mondo. Nel solo Mediterraneo i microframmenti, quelli più pericolosi perché finiscono nella catena alimentare, ammonterebbero a 250 miliardi. Invertire questi processi e ridurne gli effetti negativi insieme alla riduzione della produzione di plastica derivata da fonti fossili è un dovere di civiltà che la Regione Emilia-Romagna deve assumere in particolare nei confronti delle generazioni future.
L’EMILIA-ROMAGNA INTENDE DIVENTARE LA PRIMA REGIONE ITALIANA PIENAMENTE PLASTIC FREE: ha tutte le carte in regola e la volontà per farlo
I partiti di maggioranza con l’appoggio dei Verdi dell’Emilia-Romagna propongono dunque alla Regione di mettere in campo una “Strategia per l’Emilia-Romagna Plastic Free” che, attraverso azioni concrete scandite secondo un cronoprogramma certo, possa concretizzare l’obiettivo “Plastic Free”, anticipando le tempistiche previste a livello europeo dalla Direttiva UE 2019/904 (adottata formalmente il 5 giugno 2019 da parte del Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea ed entrata in vigore il 2 luglio 2019) che mira a ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica monouso sull’ambiente, in particolare sull’ambiente acquatico, nonché a promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi. La Direttiva riguarda, nello specifico, i prodotti di plastica monouso che più inquinano le spiagge e i mari d’Europa e gli attrezzi da pesca contenenti plastica. Ogni Stato membro dovrà adottare provvedimenti nazionali (o modificare quelli esistenti) per adeguarsi alle nuove regole entro il 3 luglio 2021. Dal 2021, ad esempio, verranno vietate posate e piatti in plastica, cannucce, bastoncini di cotone, agitatori per bevande, aste a sostegno dei palloncini, contenitori per alimenti e per bevande in polistirene espanso, tazze per bevande in polistirene espanso. Secondo i dati diffusi dalla Commissione europea, grazie alla nuova direttiva, si trarranno benefici ambientali ed economici, così quantificabili: si eviterà l’emissione di 3,4 milioni di tonnellate di CO2 equivalente; si ridurranno danni ambientali per un costo equivalente pari a 22 miliardi di euro entro il 2030; si genereranno risparmi per i consumatori pari a circa 6,5 miliardi di euro.
Per arrivare all’obiettivo Emilia-Romagna Plastic free, i partiti di maggioranza con l’appoggio dei Verdi dell’Emilia-Romagna, confidando e facendo leva sulla accresciuta sensibilità di cittadini e imprese, propongono di mettere al centro della strategia le seguenti azioni, rendendole apprezzabili e desiderabili:
IL PUBBLICO DEVE DARE PER PRIMO L’ESEMPIO
La strategia integrata per l’Emilia-Romagna plastic free deve prevedere l’eliminazione della plastica monouso a partire dalle sedi dell’Amministrazione regionale, delle Agenzie regionali e delle società in house, compresi i servizi di ristorazione collettiva (ospedali, mense scolastiche, mense aziendali), dove andrà eliminato l’uso di stoviglie e posate di plastica monouso.
I contributi regionali erogati attraverso i bandi e le gare di appalto dei servizi pubblici seguendo i dettami del Green Pubblic Procurement (GPP) dovranno prevedere la clausola contrattuale plastic free, con un meccanismo di premialità per imprese, enti locali ed associazioni che abbandonino l’uso di prodotti di plastica monouso.
L’INTERA COMUNITÀ REGIONALE PROTAGONISTA CON IL COINVOLGIMENTO DEI SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI
Cittadini, istituzioni pubbliche ed enti locali, imprese e territori devono essere coinvolti e resi protagonisti di questa svolta verde che dovrà basarsi su un sistema articolato ed integrato di misure dirette a favorire una economia circolare della produzione e utilizzo della plastica che privilegi prodotti riutilizzabili in grado di preservare il valore dei materiali più a lungo possibile, così da ridurre la produzione dei rifiuti e la pressione sull’ambiente, con particolare attenzione ai sistemi più vulnerabili quali le coste e le aree marine, i corsi d’acqua e le aree naturali protette.
Vanno messi in campo azioni e strumenti per poter coinvolgere, ascoltare, informare, raccogliere e diffondere idee e buone pratiche già in uso.
Il Tavolo del Patto per il Lavoro deve essere coinvolto nel percorso, al pari di ANCI e di tutti i soggetti imprenditoriali e associativi per stringere accordi volontari che anticipino le scadenze previste dalla UE.
EVENTI PUBBLICI PLASTIC FREE
Eventi sportivi, eventi culturali, sagre e feste sono gli ambiti di socializzazione della comunità attraverso i quali concretizzare l’abbandono delle plastiche monouso e sensibilizzare nel contempo i cittadini.
ACCELERARE TUTTE LE AZIONI A SALVAGUARDIA DEL MARE E DELLA COSTA
Interessanti interventi sono già stati messi in campo a favore dell’obiettivo mare pulito. Occorre coinvolgere con accordi volontari i soggetti imprenditoriali ed economici del mare e della costa e i cittadini, prendendo a riferimento i territori che già hanno attivato azioni virtuose (vedi l’ordinanza di Rimini per le spiagge plastic free). Parimenti va valorizzato l’uso potabile dell’acqua pubblica e vanno promossi interventi di tutela e sensibilizzazione rivolti ai fiumi.
VERSO UNA RICONVERSIONE GREEN DELL’ECONOMIA REGIONALE
La Regione deve impegnarsi a sostenere le imprese ed i settori economici che investono in processi produttivi volti all’abbandono dei prodotti di plastica monouso e nella ricerca di soluzioni e materiali alternativi senza l’impiego di risorse fossili.
Sappiamo che dall’economia verde potranno nascere nei prossimi anni migliaia di posti di lavoro. Riteniamo che questa grande azione collettiva “Plastic free” possa essere il primo importante passo per un Green New Deal dell’Emilia-Romagna.