Arriva dalla Sardegna la storia del regalo di Natale più bello per il territorio italiano. “È un regalo ai nostri figli e ai nostri nipoti. Abbiamo vinto la concorrenza di alcuni investitori arabi pronti a fare l’affare del secolo. Lo abbiamo fatto per tutelare l’ambiente e la nostra identità”: con queste parole gli ambientalisti spiegano l’acquisto delle dune di Chia, un angolo di paradiso sardo donato alle generazioni future.
Il Gruppo di intervento giuridico, associazione che da anni porta avanti battaglie ecologiste anche nei tribunali, ha così comprato per 100 mila euro da un privato che l’aveva ricevuta in eredità una zona che rischiava di essere preda facile della cementificazione a seguito di probabili integrazioni normative e di un’eventuale cessione a privati senza scrupolo nei confronti della natura. Dopo una colletta, la onlus ha così investito nell’acquisto di una parte delle dune e della spiaggia di Chia, davanti all’isolotto di Su Giudeu. Quattro ettari in totale che facevano gola sicuramente a molti, sottratti all’avidità e donati non solo a figli e nipoti ma di nuovo all’ambiente, nella speranza che proprio chi verrà dopo di noi sappia tutelarli e prendersene cura in nome del futuro e della propria identità.
Non ne sapeva nulla nemmeno Maria Concetta Spada, la sindaca di Domus de Maria, il Comune che comprende anche le dune e la spiaggia di Chia, ma accoglie questo regalo con entusiasmo, ricordando però che la fascia costiera è già al centro di diversi progetti e finanziamenti per la sua tutela e valorizzazione, realizzati anche con fondi comunitari. L’Area marina protetta che garantirà un’ulteriore tutela sarà istituita inoltre a breve. Ma evidentemente non è bastato a far dormire sonni tranquilli a chi ha a cuore il proprio territorio.
Il problema è l’essere umano, chi sosta in quelle zone e a volte dimentica di rispettarle. I terreni privati si possono vendere, ma restano inedificabili; un minimo di tutela, sulla carta, esisterebbe ma si temevano azioni scellerate. Gli ambientalisti che hanno acquisito quell’area di Chia tanto speciale sono convinti di averla strappata ad imprenditori arabi a caccia di altri terreni su cui costruire edifici e business. E’ una vittoria contro la privatizzazione, quindi, e un regalo di Natale eccezionale alla Sardegna e ai suoi abitanti. La finissima sabbia di Chia e il suo mare cristallino sono salvi.