I veleni dell’ex Ilva e gli ultracorpi dei Cinque Stelle

Una riflessione di Angelo Bonelli sul comportamento del M5S rispetto alla questione ex Ilva

Il M5S ha superato ogni previsione e il suo comportamento nella vicenda dell’ex Ilva di Taranto ricorda il film L’invasione degli ultracorpi del 1956 o il suo remake The invasion del 2007. Nel film, un misterioso virus di origine aliena attacca gli esseri umani durante il sonno portando alla realizzazione di replicanti privi di sentimenti e di emozioni, copie identiche esteriormente agli originali ma completamente differenti nei comportamenti e nel pensiero. Penso che sia accaduto proprio questo al M5S dopo essere arrivato al governo del Paese.

Ieri l’onorevole Giovanni Vianello, che quando il M5S era all’opposizione faceva il moralizzatore e purista, ha comunicato al mondo intero che su Taranto degli “pseudo ambientalisti” e dei politici che creano preoccupazione tra la popolazione hanno generato un’inutile allarmismo a tavolino, perché a suo dire i dati forniti da Arpa e Asl sull’inquinamento escludono qualsiasi emergenza ambientale. L’onorevole Vianello e il suo M5S fanno i miracoli a Taranto!

Mentre un anno fa llva era da chiudere, per il deputato del M5S miracolosamente i dati ambientali diventano ottimi. Vianello non dice e non si chiede perché sino ad oggi Arpa non abbia reso pubblici i dati sulla diossina del mese di novembre e dicembre 2018 considerato che i primi 10 mesi del 2018 hanno segnalato un aumento preoccupante: lui è un parlamentare, perché non chiede spiegazioni di questo ritardo?

Nel deposimetro della masseria Carmine: si parte dal dato del mese di gennaio 2018 pari a 1,33 te pg/m2 die ai dati del mese di luglio, agosto, settembre e ottobre rispettivamente di 10,68, 8,49, 13,17 e 27,3 pg/m2 die, tra il mese di gennaio e l’ultimo mese disponibile di ottobre 2018 si registra un aumento della diossina pari al 2050 per mille ovvero 20,5 volte di più. Sono gli stessi dati che portarono nel 2008 ad abbattere 1124 capi di bestiame. Ma per il M5S va tutto bene e noi siamo gli allarmisti. Chi fece queste stesse accuse anni fa era l’ex ministro Clini che addirittura minacciò denunce per procurato allarme, ma dopo poche settimane i dati smentirono il ministro che non presentò alcuna denuncia. Per il M5S “tutto va ben, madama la marchesa!”.

C’è da aggiungere che nel Decreto legge Crescita approvato, con la formula salvo intese, il 4 aprile (decreto fantasma di cui ad oggi non si conosce un testo) Di Maio e Costa hanno annunciato che ci sarà una norma che eliminerà l’immunità penale. Ma l’immunità penale non è più operativa dal 31 marzo 2019, come scritto nel DL 98/2016 che stabilisce inequivocabilmente che la esimente penale e amministrativa aveva una durata di 18 mesi a decorrere dall’approvazione del piano ambientale pubblicato nella gazzetta ufficiale il 30 settembre del 2019. Tutta questa “moina” per dimostrare cosa? Levare una norma che è già decaduta?

La stella dell’ambiente del M5S si è spenta con l’approvazione di provvedimenti contro l’ambiente che prevedono lo spargimento di fanghi tossici contenenti diossine sui suoli agricoli, condoni edilizi, il voltafaccia sul TAP e sulla Xylella addirittura minacciando il carcere per chi si oppone agli espianti. A questo punto si può affermare che il cambiamento antropologico dei pentastellati è ormai completato come nel film l’invasione degli ultracorpi: da coloro che denunciavano tutto e tutti e che volevano la chiusura dell’Ilva, sono passati ad interpretare lo stesso ruolo di quelli che erano al governo quando loro erano all’opposizione e che duramente attaccavano.

 

Da un articolo apparso il 12 aprile 2019 su la Repubblica

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