Sanità lombarda e “Sistema del 15%”: i Verdi chiedono commissione d’inchiesta

Europa Verde Brescia chiede che il Pirellone, dopo promesse di pulizia a suon di ramazza, istituisca una commissione di inchiesta per fare luce su questi fatti.
Inchiesta sanità lombarda
Inchiesta sanità lombarda

Le recenti inchieste giornalistiche (Il Fatto quotidiano) sulla retrocessione di parte dei compensi percepiti dai designati ad incarichi pubblici dalla Lega stanno rimettendo in luce la mai sopita questione morale.

“Per questo Europa Verde Brescia chiede che il Pirellone, dopo promesse di pulizia a suon di ramazza, istituisca una commissione di inchiesta per fare luce su questi fatti. Anche per diradare le perplessità ed i sospetti che stanno affiorando nell’opinione pubblica, già tremendamente provata dal Covid”.

“Sta infatti venendo alla luce un autentico dolmen preistorico”, si legge in un comunicato diffuso domenica dall’associazione ambientalista. “Il sistema della vendita della cariche pubbliche (e quindi del mercimonio della funzione pubblica) era infatti normale nel regime della Francia pre rivoluzionaria in cui il potere assoluto chiedeva un compenso per ogni incarico elargito. Un sistema che ha resistito fino alla nostrana prima Repubblica, in cui i partiti pretendevano una ‘stecca’ per ogni beneficio concesso”.

“Si pensava che con Tangentopoli questo andazzo fosse finito”, continua il comunicato. “Invece ora si scopre che proprio pochi anni dopo quei fatti (e quindi nel 2000) era stato messo a punto un sistema ancor più efficiente, con un trionfale ingresso nella post modernità fatta di manifesti 6 x 3 e di costosissimi gruppi di azione su Facebook (che comunque hanno un costo non indifferente). Una royalty del 15% sul compenso per ogni incarico conferito ed un sistema superefficiente (efficienze e managerialità che a quanto pare non hanno contaminato la gestione degli enti pubblici della Sanità, dei Trasporti o altro) che riusciva a introitare ogni somma”.

“Quello che stupisce”, si legge ancora nella nota, “sempre che le rivelazioni giornalistiche siano fondate (essendovi dalle carte finora pubblicate più che fondati sospetti che quella fosse la realtà) è la capillarità del sistema in grado di raggiungere ogni singola persona nominata in qualunque funzione pubblica dalla Lega. E quindi un ventaglio di posizioni incredibili: dai già noti amministratori della lombarda Film Commission (le cui dichiarazioni stanno riempiendo le cronache giornalistiche) a tutta una serie di professionisti nominati in consigli di amministrazione e collegi sindacali in quota Lega, fino ad arrivare a quanto pare ai manager della sanità. Due dei quali occupano posizioni dirigenziali alla Ats di Brescia (direttore amministrativo) e alla Asst Franciacorta (direttore generale)”.Incarichi pubblici dalla Lega stanno rimettendo in luce la mai sopita questione morale.
“Per questo Europa Verde Brescia chiede che il Pirellone, dopo promesse di pulizia a suon di ramazza, istituisca una commissione di inchiesta per fare luce su questi fatti. Anche per diradare le perplessità ed i sospetti che stanno affiorando nell’opinione pubblica, già tremendamente provata dal Covid”.

Sanità lombarda e “sistema del 15%”, i Verdi chiedono commissione d’inchiesta

Pubblicato da Verdi – Europa Verde Brescia – Pagina ufficiale. su Domenica 13 dicembre 2020

“Sta infatti venendo alla luce un autentico dolmen preistorico”, si legge in un comunicato diffuso domenica dall’associazione ambientalista. “Il sistema della vendita della cariche pubbliche (e quindi del mercimonio della funzione pubblica) era infatti normale nel regime della Francia pre rivoluzionaria in cui il potere assoluto chiedeva un compenso per ogni incarico elargito. Un sistema che ha resistito fino alla nostrana prima Repubblica, in cui i partiti pretendevano una ‘stecca’ per ogni beneficio concesso”.

“Si pensava che con Tangentopoli questo andazzo fosse finito”, continua il comunicato. “Invece ora si scopre che proprio pochi anni dopo quei fatti (e quindi nel 2000) era stato messo a punto un sistema ancor più efficiente, con un trionfale ingresso nella post modernità fatta di manifesti 6 x 3 e di costosissimi gruppi di azione su facebook (che comunque hanno un costo non indifferente). Una royalty del 15% sul compenso per ogni incarico conferito ed un sistema superefficiente (efficienze e managerialità che a quanto pare non hanno contaminato la gestione degli enti pubblici della Sanità, dei Trasporti o altro) che riusciva a introitare ogni somma”.

“Quello che stupisce”, si legge ancora nella nota, “sempre che le rivelazioni giornalistiche siano fondate (essendovi dalle carte finora pubblicate più che fondati sospetti che quella fosse la realtà) è la capillarità del sistema in grado di raggiungere ogni singola persona nominata in qualunque funzione pubblica dalla Lega. E quindi un ventaglio di posizioni incredibili: dai già noti amministratori della lombarda Film Commission (le cui dichiarazioni stanno riempiendo le cronache giornalistiche) a tutta una serie di professionisti nominati in consigli di amministrazione e collegi sindacali in quota Lega, fino ad arrivare a quanto pare ai manager della sanità. Due dei quali occupano posizioni dirigenziali alla Ats di Brescia (direttore amministrativo) e alla Asst Franciacorta (direttore generale)”.

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