Andrea Pelosi (Vicenza 1957-2021)
Andrea Pelosi era una persona di vaste conoscenze e profonda cultura. Le sue poesie sono segno di una rara capacità di penetrare la complessità delle cose e la vertigine dell’animo umano.
Di intelligenza acuminata non ha mai fatto della sua cultura motivo di iattanza e ha sempre dato senza mai chiedere nulla.
Intellettuale prestato alla politica, animato da una vibrante passione civile, legato ad una visione cristiana della vita ma immune da ogni integralismo e convinto assertore della laicità dello Stato, è stato un leader importante dei Verdi vicentini che ha contribuito a fondare e ha proseguito poi il suo impegno politico in Vicenza Capoluogo, virtuoso esperimento di civismo progressista attento ai valori della solidarietà sociale, della tutela dell’ambiente e del pacifismo.
Ricordo le tante battaglie per lanciare i Verdi nel sistema politico berico e ricordo la comune esperienza in Consiglio provinciale dal 1990 al 1995 quando i Verdi raggiunsero percentuali europee e accettarono sia in Comune che in Provincia la sfida della responsabilità di governo.
Fautore di un ecologismo politico pragmatico ma non rinunciatario che sapeva contemperare gestione dell’esistente e visione del futuro, da assessore provinciale fu promotore di provvedimenti importanti e innovativi per la sostenibilità ambientale in materia di rifiuti e inquinamento idrico e atmosferico quando ancora la legislazione era lacunosa e il sistema amministrativo di tutela dell’ambiente era imperfetto
Posso dare testimonianza della sua dirittura morale, della sua sensibilità umana, della sua passione politica, della sua competenza e del suo enorme spessore culturale
Pensoso e ironico Andrea era una bella persona.
Un caro amico e una persona buona che voglio pensare dimorare nel giardino dei giusti con l’immancabile libro e con quel suo sorriso aperto e chiaro.
Gigi Poletto
Ricordo di Andrea Pelosi
Era il 1989, ero da 4 anni portavoce dei VERDI della Provincia di Vicenza e si avvicinavano le amministrative del 1990.
Forte del 7% che avevamo ottenuto in città alle regionali del 1985 e del buon numero di gruppi già attivi in provincia andai a parlare con Francesco Giuliari, per chiedere un incontro con il suo movimento di cattolici di sinistra, l’Unione Popolare Democratica. Accettò volentieri e dopo pochi giorni incontrai un bel gruppo di persone impegnate ed attente ai temi dl sociale, della pace, dell’ambiente… Andrea Pelosi era uno dei migliori.
Proposi loro senza mezzi termini di entrare in blocco nei Verdi e dopo breve riflessione accettarono con entusiasmo. Preparammo le liste elettorali, raccogliemmo le firme nei banchi all’aperto, organizzavamo assemblee, andavamo alle riunioni dei comitati sui problei dela città, eravamo fuori tutte le sere e le adesioni ai verdi fioccavano. Andrea era sempre in prima fila.
Fu candidato alle provinciali e venne eletto, perché nel 1990 i verdi in città presero il 13% dei voti*. Non solo, divenne assessore provinciale (quando la provincia contava qualcosa) e finchè restò in carica fummo al sicuro. La provincia infatti doveva approvare (o dare un parere alla regione) sugli interventi più pesanti. Ad esempio si parlava di fare un inceneritore in città o di aprire discariche nella zona di ricarica delle falde acquifere. Ma con Andrea (e con Gigi Poletto ) in provincia gli abusi e gli scempi ambientali languivano, mentre avanzavano le opere di difesa del suolo, la mobilità sostenibile, la qualità delle acque e la raccolta differenziata.
Era una persona aperta, franca, con cui era piacevole parlare. Ci mancherà.
Francesco Bortolutto