8 marzo: meno donne in Parlamento, serve politica differente

Anche oggi, 8 marzo, Giornata Internazionale delle Donne, dobbiamo constatare amaramente che ci saranno meno donne in Parlamento.
8 marzo

“Anche oggi, 8 marzo, Giornata Internazionale delle Donne, dobbiamo constatare amaramente che ci saranno meno donne in Parlamento. Questo è uno dei risultati dell’ultima tornata elettorale. I meccanismi che avrebbero dovuto garantire la parità di genere introdotti nel Rosatellum non hanno funzionato a dovere.Purtroppo non è una sorpresa. C’è stato perfino l’uso della pluri-candidatura di donne capolista, per garantire un numero maggiore di maschi eletti, ma non è stato sufficiente. In Italia, ma non solo, ci troviamo davanti al dato di fatto che le donne elette non riescono a farsi interpreti di una politica differente rispetto a quella generata dalla forma mentis maschile, radicata nella sapienza, competenza e autorità di origine femminile”. Così in una nota Luana Zanella coordinatrice nazionale dei Verdi.

”E’ noto – prosegue – che le quote abbiano diversi funzionamenti nei differenti paesi e sistemi elettorali e non garantiscono di per sé una soluzione al problema della scarsa presenza femminile nelle istituzioni elettive. In Svezia, paese che fa registrare la più alta percentuale di donne elette in Parlamento, ovvero pari al 45%, la legge elettorale non contiene disposizioni che prevedano cosiddette ‘quote rosa’, che in alcuni casi sono previste negli statuti di alcuni partiti. L’avanzata delle donne nei luoghi della rappresentanza e del governo, nei paesi scandinavi e non solo, basti pensare a Bolivia e Ruanda dove il numero delle donne in Parlamento è maggiore di quello maschile, è legata al consolidarsi della libertà femminile e al protagonismo delle donne in ogni ambito della vita sociale, economica, politica e culturale dei differenti Paesi”.

”Soltanto con donne interpreti di una politica differente da quella che guida le logiche maschili – conclude Zanella – possiamo scommettere in una vera trasformazione sociale, culturale, politica, e anche ecologica”.

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