“La possibilita’ di ispezionare i fondali marini con la tecnica air gun è un regalo lasciato dal Ministro Galletti a favore dei petrolieri e a scapito dell’ambiente. Giustamente le Regioni Abruzzo e Puglia hanno fatto ricorso sia al Tar che il Consiglio di Stato e le risposte negative arrivate non devono fermare il tentativo di bloccare questa tecnica particolarmente dannosa per gli ecosistemi marini”. Lo scrivono i coordinatori nazionali dei Verdi Luana Zanella e Gianluca Carrabs che proseguono: “per questo riteniamo doveroso che i Presidenti delle Regioni Abruzzo e Puglia non si fermino di fronte a quello che si profilerebbe come un vero e proprio scempio ambientale, cercando di coinvolgere le Regioni interessate che finora sono rimaste in silenzio e che si riattivino le mobilitazioni di tutti i cittadini ed i comitati per risollevare il problema”.
“In ogni caso, se in Parlamento ci fossero forze trasversali disponibili, sarebbe anche il caso che il divieto di utilizzo della tecnologia Air gun, che utilizza aria compressa per cercare gas e petrolio in mare, venisse incluso nella legge sugli ecoreati”. Concludono Zanella e Carrabs.
I responsabili di questa scelta sconsiderata sono molteplici. In questo caso occorre ricordare che l’emendamento che inseriva gli Air Gun all’interno della legge sugli Ecoreati venne ritirato dal M5S con motivazioni non sufficienti a motivare la scelta purchè la legge venisse approvata.

14 Marzo 2018