Bonelli: un errore il rinvio del DDL Falanga al 17 ottobre

La discussione del DDL Falanga è stata rinviata, secondo quanto emerso dalla riunione dei Capigruppo alla Camera, al prossimo martedì 17 ottobre
Manifestazione Verdi Contro DDL Falanga 3 ottobre 2017

Secondo quanto emerso dalla riunione dei Capigruppo alla Camera dei Deputati tenutasi nelle prime ore del pomeriggio di oggi martedì 3 ottobre 2017, la discussione del DDL Falanga in materia di abusivismo edilizio e blocco delle demolizioni di edifici abusivi (di cui vi abbiamo parlato qui) è stata rinviata al prossimo martedì 17 ottobre.

A tal proposito è intervenuto a commentare il Coordinatore Nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che in una nota scrive:  “Il rinvio al 17 ottobre della discussione in aula del DDL Falanga è assolutamente un errore: è necessario bloccare definitivamente una legge che potrebbe fermare le demolizioni anche nelle aree vincolate, preminado i furbi tipo quelli che hanno edificato le ville con piscina sul mare a Bagheria.”

L’ecologista romano prosegue quindi proponendo una soluzione alternativa, un provvedimento legislativo che faccia realmente fronte all’abusivismo in maniera efficace: “Ora e’ necessario innanzitutto eliminare definitivamente dall’ordine dei lavori questo infausto DDL Falanga e poi serve un vero provvedimento contro l’abusivismo che levi il potere delle demolizioni ai comuni e li assegni alle Prefetture, per cominciare a demolire le ville al mare abusive e gli edifici in zone a vincolo idrogeologico. Infine è necessario rendere più veloce e dura la repressione dell’abusivismo. Noi Verdi – conclude Bonelli – continueremo a vigilare e il 17 ottobre organizzeremo un’ulteriore mobilitazione davanti a Montecitorio”.

I Verdi quindi proseguiranno con la mobilitazione iniziata lo scorso 14 maggio quando sono stati i primi a rendersi conto che questa legge, esattamente al comma 6bis dell’articolo 1 contiene norme pericolose per il proliferarsi del fenomeno tutto italiano dell’abusivismo edilizio. La mobilitazione quindi continuerà e lo farà con lo scopo di fermare una legge che, se dovesse venire approvata risulterebbe come un nuovo condono edilizio, ma con l’aggravante che non avrebbe una durata ben definita nel tempo e sarebbe quindi una misura che legittimerebbe l’abusivismo potenzialmente per sempre.

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