“Di Maio sembra voler giocare a rimpiattino sulla pelle dei cittadini di Taranto. Infatti oggi dichiara che per lui l’immunità penale concessa agli acquirenti dell’Ilva sarebbe illegittima, ma allora cosa aspetta ad intervenire?” Lo dichiara Angelo Bonelli dei Verdi che spiega:
“In realtà siamo davanti ad una sceneggiata senza precedenti. Infatti voglio ricordare che sin dal mese di giugno ho scritto a Di Maio, al Presidente del Consiglio e ad altri esponenti del Governo in carica per chiedere di abrogare la norma che garantisce l’immunità penale agli acquirenti Ilva in caso di violazione della legislazione ambientale e sanitaria, come previsto all’art.2 comma 6 del D.L. n.1 del 2015 modificato dall’art.1 comma 4 del D.L. n.98 del 2016. Norma che lo stesso Di Maio aveva dichiarato inammissibile tuonando dai banchi dell’opposizione nella scorsa legislatura. Oggi che potrebbe revocarla, dai banchi del governo, continua a tuonare ma non agisce.”
“Che solo oggi Di Maio – prosegue l’ecologista – si accorga che sono necessarie le verifiche sul piano ambientale, dopo due mesi di governo, evidenzia che né lui né il M5S hanno un progetto alternativo a quello del precedente governo e navigano a vista. Esponendo le casse dello Stato per decine di milioni di euro nell’incertezza sulla decisione di vendere o no a Mittal.”
“Ma stanno giocando sulla pelle delle cittadine e dei cittadini di Taranto e su quella dei lavoratori che meriterebbero un piano di riconversione industriale come accaduto, positivamente in molti grandi paesi industrializzati come gli Stati Uniti, la Spagna e la Germania che con Pittsbourgh, Bilbao e la Ruhr hanno avviato progetti per coniugare la tutela della ambiente e della salute dei cittadini con nuova occupazione.” Conclude Bonelli.