26 Maggio 2017
“I firmatari di questo appello lo consegneranno ai responsabili dei gruppi parlamentari e alla Presidente della Camera Laura Boldrini per fermare il disegno di legge Falanga, chiedendo contestualmente l’eliminazione del comma 6 bis che prevede lo stop alle demolizioni in particolare nelle aree vincolate.“ Così Angelo Bonelli coportavoce nazionale dei Verdi da il via alla conferenza stampa che si è tenuta oggi presso la Camera dei Deputati, con la partecipazione di molti firmatari:
Tomaso Montanari, storico dell’arte; Vezio de Lucia, urbanista; Vittorio Emiliani, già direttore del Messaggero; Paolo Berdini, urbanista e già assessore Urbanistica Comune di Roma; Angelo Bonelli, Coordinatore Nazionale Esecutivo dei Verdi; Marco Furfaro di Campo Progressista; Filiberto Zaratti di MPD Art. 1, Loredana De Petris capogruppo Senato di Sinistra Italiana.<
Ha spiegato Bonelli:
“La norma consente non solo di aprire le maglie, ma di favorire l’abusivismo edilizio per questo oggi chiediamo di non concedere la legislativa e di trasformare il disegno di legge in un Dl da parte del governo introducendo anche una norma più efficace per quanto riguarda l’acquisizione da parte del patrimonio pubblico degli immobili abusivi”
Il video della conferenza stampa:
La parola è passata allo storico dell’arte Tomaso Montanari che affermato “Questa è una legge che non ha il coraggio delle proprie azioni, che vuole sanare e legittimare l’abusivismo, nascondendosi dietro le esigenze di abitazione da parte dei cittadini cerca alleanza con cittadini contro la legge, nel peggiore stile di questo paese.E’ un pessimo esempio di antipolitica e di populismo deteriore di mancanza di coraggio delle proprie idee e delle proprie azioni. “
“Con questa norma si legittima l’abusivismo di necessità che dagli studi del CENSIS rappresenta, solo a Roma, ben il 4% delle case costruite. La malapianta dell’abusivismo si è espanso anche in regioni in cui prima era un fenomeno sconosciuto perché non è mai stato estirpato del tutto”- queste le parole di Vittorio Emiliani, già direttore de Il Messaggero.
Per la Sen. Loredana De Petris – presidente del Gruppo Misto – “La pericolosità di questa norma è che può restare lì all’infinito, non si tratta di un condono che ha un’inizio ed una fine nel tempo. Attraverso il trucchetto dell’elenco dei criteri delle priorità è stato cercato di legare le mani alla magistratura è anche un incentivo ad occupare tutti gli immobili e terminarne la costruzione in tempi brevi con tanto di incentivi.”
Paolo Berdini , urbanista ed ex assessore del Comune di Roma, ha definito la mobilitazione dei firmatari “un piccolo gioiello politico in un momento in cui l’incertezza è sovrana” e ha ribadito il punto che “da sempre nelle aree vincolate è previsto l’abbattimento dell’immobile abusivo, mentre in quelle non vincolate abbiamo l’acquisizione da parte dello Stato di tali immobili è su questo che bisogna spingere perché bisogna andare a toccare le tasche di chi pratica l’abusivismo attraverso le demolizioni”.
“Ci troviamo in un momento in cui le demolizioni non vogliono essere fatte e la strada dell’acquisizione da parte del patrimonio pubblico è l’unica che deve essere percorsa. Se ci sono persone dentro ci sarà il canone sociale ma se non rispettano i criteri di sicurezza gli immobili devono essere abbattuti” ha affermato Filiberto Zaratti.
Vezio De Lucia ha spiegato che “a Roma l’abusivismo edilizio non è mai finito, anzi ci sono dei consorzi che hanno persino il potere di pianificare strategie edilizie ed avendo visto il loro raggio di azione esaurirsi con questa legge possono espandersi attraverso quel fenomeno tutto romano che è la compensazione”.
Infine Marco Furfaro, di Campo Progressita, ha affermato “Questa legge è il fallimento della politica perché fa il contrario di quello che dice.ici e di dissesto idrogeologico, ma non vogliono neppure trovare una soluzione alternativa. Noi vogliamo fermare questo articolato nelle parti più dannose, ma vorremmo anche che la politica tornasse a coniugare il diritto all’abitazione al rispetto dell’ambiente per tornare a fornire alternative”.