[Dall’intervista a Il Fatto Quotidiano del 5 Febbraio 2017]
“Il nuovo Ulivo deve ripartire dalle esperienze positive dei territori. Michele Emiliano, per esempio, ma anche Luigi de Magistris e Giuliano Pisapia”. Angelo Bonelli, coordinatore dei Verdi ex parlamentare, è da sempre in trincea sui temi ambientalisti tanto da essere stato vittima di minacce da parte della criminalità organizzata del litorale romano. Bonelli è pronto a fondare l’Ulivo 2.0, senza Matteo Renzi.
Partire dai territori dunque…
Con Emiliano ho anche discusso (Bonelli è stato consigliere comunale a Taranto, ndr), Ma poi da Governatore della Puglia, gli ho riconosciuto grande coraggio e spirito innovativo. De Magistris a Napoli sta governando molto bene. Pisapia ha cambiato faccia, anche dal punto di vista ecologico, a Milano. Ma ci metto anche Isabella Conti, sindaca anti-cemento di S. Lazzaro (Bologna), Domenico Lucano, e Pizzarotti a Parma.
Tra loro c’è il nuovo Prodi?
Io penso che sia finita la stagione dell’uomo solo al comando e dell’egemonia del PD sul centrosinistra, dominio che ha disperso un patrimonio importante, comprese le istanze ecologiste che sono state espulse e umiliate. Basti pensare alla legge sulle trivelle, al decreto Sblocca Italia, al nulla messo in campo per frenare il dissesto idrogeologico, al rilancio del ponte sullo Stretto. Su questi temi il PD renziano ha parlato lo stesso linguaggio di Berlusconi. Renzi da una parte declamava la rottamazione e, dall’altra piazzava Emma Marcegaglia alla guida dell’Eni. Da ambientalista sono per il recupero e il riutilizzo, non per la rottamazione.
Che ne pensa di Galletti?
E’ il peggior ministro dell’Ambiente della storia d’Italia.
Come si costruisce un nuovo Ulivo senza ripetere gli errori del passato?
Occorre evitare la frammentazione. Sinistra Italiana, il PD, gli altri soggetti possono costruire qualcosa di importante a due condizioni: che sentano la responsabilità di farlo; che scrivano un solido programma di governo, partecipato e dal basso.
E Alfano?
Cosa c’entra con noi? Va bene che siamo per la biodiversità, ma senza esagerare. L’alleanza regge se sarà di centrosinistra, senza innesti innaturali. Queste cose lasciamole fare a Renzi: il PD deve tornare a parlare alla sua gente.
Secondo lei si andrà a votare in primavera o nel 2018?
La scadenza della legislatura è nel febbraio 2018, non credo che 6 mesi in più siano dirimenti per il Paese. L’importante è andare al voto con una legge elettorale che risponda alla domanda di rappresentanza e governabilità.
E quale sarebbe?
Credo che il sistema migliore sia il Mattarellum.
Lei tornerà in campo?
Semmai sono pronto a dare una pennellata di verde al nuovo Ulivo.