Sì alle Adozioni Gay, no all’utero in affitto

Anche in Italia sono possibili le adozioni gay, è un traguardo molto importante, ma diciamo "no" all'utero in affitto

Anche in Italia sono possibili le adozioni gay, è un traguardo molto importante, ma diciamo “no” all’utero in affitto

“Finalmente è stata riconosciuta in Italia l’adozione di bimbi da parte di una coppia gay.” scrive in una nota il Responsabile diritti civili dei Verdi Gianpaolo Silvestri, che prosegue:

“E’ la strada maestra: sempre abbiamo sostenuto una revisione delle adozioni nel nostro Paese nella direzione di un allargamento che comprenda ( con il necessario rigore ed attenzione al benessere dei bambini) coppie conviventi, coppie gay e singoli. E’ l’incontro proficuo e benefico di due sani “egoismi”; da una parte la necessità ed il diritto dei bambini ad avere una famiglia, affetto, cure e benessere, dall’altra persone che nel progetto della loro vita vogliono investire su il donare, amore e futuro. Questa è la battaglia vera, non gli uteri in affitto figliastri (per gli omosessuali maschi) di una mai sopita misoginia e di quella spaventosa regressione culturale e sociale  che vuole la prole con il marchio di garanzia del proprio coito (o di quello del compagno). Una volta l’omoerotismo era cuneo contro l’ordine costituito perchè pratica di sesso non riproduttivo e quindi piacere in sè: non a caso sono sempre stati attaccati ma il bersaglio vero era l’autonomia delle donne e il lorol corpo.”

“Ora purtroppo – conclude Silvestri – anche chi nel passato aveva lottato per la liberazione sessuale vuole il figlio con il marchio doc e compera uteri per soddisfare questa arcaica/maschilista paternità. Ma le donne non sono “strumenti per” e la gestazione non è solo una incubazione. Lottiamo invece per le adozioni: è un bene per tutti.”

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Economia & Diritti