In seguito all’aggravarsi della crisi in Venezuela, i co-presidenti del Partito Verde Europeo Monica Frassoni e Reinhard Bütikofer hanno invitato l’UE a prendere una posizione ben precisa che soprattuto tuteli i diritti umani della popolazione.
“Il dittatore venezuelano Maduro sta impedendo con le armi che il proprio popolo riceva aiuti umanitari. Il suo oppositore Juan Guaidó, che è stato riconosciuto dal Parlamento europeo come presidente ad interim, si è appellato alla comunità internazionale per mantenere aperte tutte le opzioni possibili per ‘liberare la patria’. È una situazione estremamente rischiosa: finora settori strategici della polizia e dell’esercito non hanno abbandonato Maduro, come si aspettava l’opposizione, ma certo neanche un intervento militare americano è nell’interesse di quest’ultima. Se scoppia una guerra, saranno i civili a soffrire di più e non ci sarà alcuna soluzione”. Dichiarano Frassoni e Butikofer in una nota.
“L’UE – continua la nota – deve ora partecipare in maniera più attiva allo sviluppo di un piano B non militare. Da una parte, occorre intensificare la pressione politica, economica e diplomatica su Maduro, per questo l’UE deve avviare subito colloqui con altri attori politici, come la Russia e la Cina, che finora hanno sostenuto Maduro. D’altra parte, il Presidente Guaidó dovrebbe permettere di affidare la gestione degli aiuti a organizzazioni umanitarie affermate e neutrali, in particolare la Chiesa cattolica. Maduro avrebbe così più difficoltà a bloccare gli aiuti e la leadership del Presidente Guaidó risulterebbe rafforzata se fosse lui ad avviare una soluzione di questo tipo. Ovviamente si deve impedire che gli scagnozzi di Maduro usino gli aiuti a proprio vantaggio politico. Il tempo a disposizione dell’UE per evitare che la situazione in Venezuela peggiori ulteriormente sta finendo. Chiediamo a Mogherini di intervenire al più presto e con coraggio”.