Dl crescita barbarie contro il patrimonio artistico culturale del paese

La denuncia del coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli in merito a due articoli presenti all'interno della bozza del Dl crescita firmato da Conte

Una vera e propria barbarie contro il patrimonio artistico culturale del paese quella firmata ieri dal governo. Indagando nelle pieghe del testo del DL Crescita, il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli ha denunciato due clamorose, quanto palesi, contraddizioni all’interno della bozza trasmessa dal presidente del consiglio dei ministri. Gli articoli destinati a far discutere sono il 4 e il 26, che evidenziano quanta discrepanza possa celarsi tra le promesse nei confronti dei cittadini e quanto in realtà viene trascritto nei testi ufficiali da questo governo.

Con l’articolo 26 in particolare si consente, con lo stratagemma del silenzio assenso, l’autorizzazione edilizia per gli interventi sugli immobili storici, ivi compresa la demolizione e ricostruzione anche con aumenti di volume. L’aspetto ancor più sconcertante è che questa norma potrà essere applicata solo per il biennio 2019-2020, celando degli obiettivi ben chiari che Bonelli ha sintetizzato nei seguenti punti:

1) le ville storiche del quartiere Coppedè a Roma, alcune già rase al suolo, potrebbero essere demolite e ricostruite;
2) i cambi di destinazioni d’uso nei centri storici per realizzare centri commerciali o altro non rappresenterebbero più un ostacolo, velocizzando la vendita del patrimonio immobiliare dello stato, come previsto dal comma 431 della legge di bilancio 2019, facendo un grande regalo ai fondi immobiliari e finanziari;
3) nelle pratiche di condono edilizio come quello di Ischia, dove ci sono immobili con vincoli dei beni culturali, questa norma rappresenterebbe il cavillo per rilasciare le pratiche di sanatoria;
4) il meccanismo legislativo previsto dalla norma è di fatto un condono mascherato su interventi edilizi già realizzati, ma non autorizzati, su immobili vincolati.

Piuttosto che incentivare la valorizzazione e il restauro dei centri storici, questo governo ha deciso di prendere la ruspa e radere al suolo la storia del nostro paese in nome di un qualcosa che viene definita crescita ma che in realtà è mera inciviltà. All’articolo 4 il Dl crescita prevede invece che per la realizzazione delle opere pubbliche si possa andare in deroga dei vincoli ambientali e paesaggistici. Dati che, denuncia Bonelli, provocano disgusto e fanno da contraltare al silenzio di ministri come Costa e Bonisoli, che dovrebbero difendere l’ambiente e i beni culturali dell’Italia.

 

Clicca qui per firmare la petizione lanciata dal nostro responsabile nazionale organizzazione Francesco Alemanni per lo Stop all’abbattimento dei villini storici di Roma.

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