5 Ottobre 2018
“Ieri dal Ministero dell’ambiente retto da Sergio Costa è stato messo nero su bianco che è l’amministrazione di Virginia Raggi, con la Città metropolitana, a dover sfornare un atto politico che indichi quali siano le aree ‘idonee’, nel territorio di Roma e provincia, a ospitare una nuova discarica. A due anni e mezzo dal suo insediamento, la giunta a 5 stelle è incapace di gestire la vicenda rifiuti e le strade piene di immondizia ne sono la testimonianza.” Scrivono il responsabile nazionale organizzazione Verdi Francesco Alemanni e i portavoce dei Verdi Lazio Nando Bonessio e dei Verdi Roma Guglielmo Calcerano in una nota che proseguono:
“Ci sarebbe stato tutto il tempo per varare un piano strutturato per la raccolta porta a porta, invece la raccolta differenziata a Roma è cresciuta pochissimo (Da 42,8 a 44,3%) una crescita bassissima non di qualità determinata da un calcolo volumetrico fatto con i cassonetti stradali, tenendo conto che nel biennio 2013-2015 si era passati dal 31 al 41%. Il risultato è che la diffusione del porta a porta è ferma a poco meno del 33% delle utenze nel 2017 (stesso dato dal 2016). Dove sono finite le roboanti promesse del Campidoglio per il raggiungimento in tre anni del 70% di differenziata?”
“Oggi ci si accorge che le molteplici conferenze stampa della Raggi e la sua Assessora all’Ambiente delineavano un libro dei sogni mentre l’emergenza rifiuti, a causa delle inadempienze di questa Giunta, sta arrivando a livelli mai raggiunti. Con un grave danno sia ambientale che per le tasche dei cittadini, infatti tutte le esperienze di raccolta porta a porta diffusa certificano risparmi notevoli sulla Tari”. Concludono gli ecologisti.
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