Il contributo di Elena Grandi, co-portavoce dei Verdi italiani
“Abbiamo fatto bene a mantenere le nostre idee e la nostra identità ecologista e sarà fondamentale continuare a mantenerla in futuro. Il risultato elettorale è stato per noi un successo, per quanto inferiore a quello del resto d’Europa. Ora il nostro lavoro deve procedere in questa direzione: il progetto deve continuare. Qualcosa nella mentalità delle persone sta cambiando e sempre più alta è l’attenzione sui temi dell’ecologia. Questo Governo vuole fare i mini-bot, che sono del tutto inutili e dannosi. L’unico modo per far ripartire l’economia è quello di ripensarla convertendola in un’economia sostenibile che si basi sulle attività verdi. Perché la priorità è affrontare l’emergenza climatica. Lo abbiamo fatto e lo faremo nonostante il clima di censura dei mass media e dei talk-show nei nostri confronti”, ha affermato, in apertura dei lavori, Elena Grandi, co-portavoce dei Verdi italiani.
L’intervento di Angelo Bonelli, coordinatore dell’esecutivo nazionale
“Il nostro risultato alle elezioni europee simboleggia un’inversione di tendenza. Abbiamo ora la forza per creare nuove basi attraverso cui rilanciare una forza ecologista nel Paese, ma anche di diventare degli interlocutori importanti. Stiamo vivendo una fase singolare: persone che hanno sempre sostenuto politiche contrarie all’ambiente ora vogliono venirci a dire come dovrebbero muoversi i Verdi. Ci accusano di essere il partito dei ‘no’. Noi non lo siamo: i NO che abbiamo detto in passato e che diciamo ora sono quelli che determinano discrimine per costruire civiltà diverse.
Oggi dobbiamo lanciare un’offensiva positiva a tutti per spiegare il progetto di Europa Verde, dobbiamo parlare con le associazioni, con il mondo delle imprese e dell’informazione. Per colpa di questo governo stiamo con i mini-bot, che sono una vera e propria truffa: basterebbe proporre ai parlamentari di ricevere lo stipendio in mini bot per capire cosa essi stessi ne pensano.
Dobbiamo essere inclusivi ma non azzerarci, così da aggregare in un nuovo progetto ecologista quanti più soggetti possibile, come ad esempio i giovani dei Fridays for Future. Inoltre è inaccettabile quanto accaduto questa mattina con la confisca dello striscione della UIL. Vedere sequestrato uno striscione dai toni palesemente ironici fa paura. Noi abbiamo il dovere di tutelare il diritto alla libertà di espressione contro ogni forma di censura”. Questo l’intervento di Angelo Bonelli, coordinatore dell’esecutivo nazionale dei Verdi italiani.
La parola a Monica Frassoni, co-presidente dei Verdi Europei
Un’intervento che spiega la situazione attuale è stato quello di Monica Frassoni, co-presidente dei Verdi Europei che spiega: “L’analisi dei Verdi Europei è un dato positivo storico. Siamo parte totale delle forze di governo con capacità di incidere nelle politiche europee. A oggi ci sono 75 deputati, 23 in più rispetto a quelli della passata legislatura. In questo momento i Verdi stanno avendo un ruolo di attrazione, cosa che segna una differenza rispetto al passato. Altri gruppi che non sono parte specifica dei Verdi Europei hanno aderito al gruppo parlamentare.
Al momento, nel Parlamento Europeo sono in atto i negoziati per la costituzione della maggioranza e avvengono tra quattro gruppi politici tra cui i Verdi Europei. Per noi, il punto cruciale è stabilire le priorità che il nuovo Presidente dovrà rispettare. Se non ci saranno gli elementi di cambiamento richiesto, i Verdi Europei non parteciperanno alla maggioranza. Sull’Italia, l’attenzione resta alta, anche se siamo dispiaciuti che non si sia superato lo sbarramento e non ci siano deputati ecologisti italiani. Siamo però convinti che la crescita dei Verdi in Italia possa e debba proseguire, anche con il contributo positivo dei candidati indipendenti che è stato molto importante. I Verdi Europei, – ha concluso -, continueranno a dare il loro pieno supporto a quelli italiani”.