Sicilia: protesta dei Verdi a Termini Imerese contro la creazione di un deposito di benzina

I Verdi a Termini Imerese protestano contro il progetto di vendita di una centrale Enel ad una multinazionale che intende realizzarne un desposito di gasolio e benzina
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Nella giornata di ieri 19 dicembre a Termini Imerese si è svolta una manifestazione contro il progetto di vendita  da parte della Enel della centrale elettrica Ettore Majorana, quindi di pontile e dei serbatoi, alla Cancascì Petroli, una multinazionale indiana.

Scuole, famiglie e istituzioni, infatti, hanno sfilato per le vie della città per esprimere la loro contrarietà al progetto. L’idea è partita dal responsabile dei Verdi di Termini Imerese, Giuseppe Di Maio, che ha subito esteso l’invito a tutti i partiti politici, ai cittadini termitani e delle zone limitrofe. L’accordo tra le due società, qualora fosse confermato, porterebbe ad un aumento crescente in questi anni di gravissime patologie in un territorio già martoriato da questo tragico fenomeno proprio a causa dell’eccesso di inquinamento ambientale. La protesta è stata attivata da giovani e cittadini per chiedere una bonifica del sito e per impiantare colonnine ricarica elettrica per auto elettriche. Alla manifestazione, il responsabile dei Verdi di Termini Imerese che ha parlato ai ragazzi che manifestavano invitandoli a proseguire la protesta e tenersi informati sulla questione:”Non lasciate che qualcuno decida per il vostro futuro. Questa è una tematica che potrebbe sconvolgere le vostre vite, voi giovani dovete essere padroni del vostro futuro” Queste le parole di Giuseppe Di Maio dei Verdi che spiega:

“Questo è l’inizio di un percorso per far valere la volontà di un intero territorio, con Termini Imerese e paesi limitrofi, con tutte le componenti sociali e politiche compatte, nell’impedire un ritorno al passato con uno sfruttamento indegno dei nostri splendidi luoghi con il ritorno di petroliere e la lavorazione di idrocarburi. Siamo partiti coinvolgendo i giovani, che meglio di ogni cosa rappresentano il processo democratico che deve scegliere l’indirizzo da dare al futuro della nostra città.
È impensabile il ritorno del petrolio in un territorio che ha una incidenza tumorale nettamente superiore alla media nazionale. La nostra è una realtà che ha tanta voglia di sviluppare tutte le potenzialità attrattive che possiede, come le acque termali, il parco archeologico di Himera, i resti di una città romana intatti, chiese e monumenti storico-artistici di assoluto rilievo e i suoi musei.”
“Presto partirà anche una grande raccolta firme – conclude Giuseppe Di Maio –  attraverso la quale 10.000 persone chiederanno ad Enel di provvedere, come dovuto, allo smantellamento dei vecchi serbatoi e del pontile a mare inutilizzati da oltre 10 anni, per  poi decidere, in accordo con la comunità locale. Si tratta di un processo decisionale che dovrebbe svolgersi come successo già nella riconversione di altre 22 centrali Enel: di comune accordo, poi, si pianificherà invece un progetto di riconversione compatibile con le bellezze, la storia e la natura del nostro territorio.”

 

 

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