Rispettare lo stop a captazioni nel Lago di Bracciano, nessuna deroga

Il Comitato per la Difesa del Lago di Bracciano: Sono state violate a nostro avviso numerose disposizioni di legge, non solo nazionali ma anche europee.
Stop captazioni a Bracciano
People sunbath along the shores of Lake Bracciano, 32 km northwest of Rome, as the Mayor of Rome decided whether or not to ration drinking water due to a drought on July 25, 2017, in Rome. Bracciano's lake is a reservoir that provides water to Rome. Two years of lower-than-average rainfall in Rome has forced Rome to close fountains and consider the prospect of water rationing. / AFP PHOTO / Andreas SOLARO

“Il rigetto del ricorso avanzato da Acea con il quale e’ stata chiesta la sospensione dell’ordinanza regionale che dispone da oggi a mezzanotte lo stop alle captazioni al lago di Bracciano e l’avvio delle indagini da parte della Procura della Repubblica di Civitavecchia sono due buone notizie che arrivano, dopo mesi di mobilitazione, alla vigilia di una giornata importante per il lago qual e’ quella di oggi”.
Cosi’ in una nota stampa del Comitato per la Difesa del Lago di Bracciano.


“Il Comitato per la Difesa del Lago di Bracciano ribadisce che le azioni intraprese danno soddisfazione alla denuncia querela presentata in Procura il 20 giugno scorso e alle numerose richieste di intervento urgente perché si fermassero le captazioni inoltrate anche a Regione Lazio e Ministero dell’Ambiente. Sono state violate a nostro avviso numerose disposizioni di legge, non solo nazionali ma anche europee. Chiediamo l’assoluto rispetto dell’ordinanza regionale- continua il comunicato- e respingiamo ogni ipotesi di slittamento o deroga del provvedimento regionale. Chiediamo inoltre che sia incaricato un soggetto terzo che possa controllare direttamente il rispetto dell’ordinanza di stop alle captazioni, anche con accesso ai locali di Acea”.
“Il nostro obiettivo e’ e resta- conclude il comunicato – la tutela di un ecosistema protetto come quello del lago di Bracciano che e’ stato via via considerato una mera cisterna di acqua da parte dei titolari di una concessione ministeriale, essa stessa disattesa”.

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