“Il M5S di Roma, anziché applicare il tanto predicato mantra dell’onestà e della trasparenza perseguendo realmente i responsabili dello scempio di Piazza Navigatori, assolve i responsabili, gli concede ulteriori benefit e regala ai cittadini romani una ulteriore colata di cemento. Questo è ciò che otterrà lo stravolgimento della Convenzione originaria per Piazza dei Navigatori, firmata a suo tempo, con il nuovo aumento dell’indice di edificabilità attraverso l’adozione della deliberazione di Giunta 4497/2018. Con questa Delibera, l’Amministrazione Raggi conferma la cessione delle aree e dei diritti edificatori a privati, persino attraverso ulteriori modifiche di destinazione d’uso sia a livello pubblico che privato. La Delibera prevede per il Comune la rinuncia ad esigere direttamente i contributi obbligatori per costi di costruzione necessari all’ottenimento del Permesso di Costruire e di nuovo la possibilità, per i proponenti, di realizzare direttamente loro le opere a scomputo che sarebbero ora salite ad un controvalore di 30 milioni di euro. Non riscuotere tali contributi rappresenta un introito perso per le Casse del Comune e per la possibilità di programmare, con attenzione ai reali bisogni dei cittadini, le opere pubbliche.”
Così, in una nota, Francesco Alemanni responsabile organizzazione dei Verdi, Nando Bonessio coportavoce dei Verdi del Lazio e Guglielmo Calcerano coportavoce dei Verdi di Roma che proseguono:
“Non è poi facile capire come sia possibile riaffidare ai privati la realizzazione delle opere a scomputo dopo l’esito degli impegni presi e disattesi nell’originario accordo di programma. Oltretutto con questa deliberazione vengono eluse anche le false fideiussioni che sono state prodotte dagli stessi imprenditori a garanzia degli obblighi originariamente assunti, di fatto così il Comune rinuncia alla possibilità di esigere i danni così come previsto dalla normativa vigente. Inoltre possiamo notare che all’interno di questo atto non vi è traccia di alcune delle più importanti, e onerose, opere come l’adeguamento di Via Cristoforo Colombo per la quale era prevista la realizzazione di un sottopasso, ma anche la costruzione di asili nido e l’esecuzione di numerosi impianti di illuminazione pubblica. Ma uno dei punti più gravi della deliberazione pentastellata è senza dubbio l’omissione della reale finalità di tale atto: permettere ai costruttori di realizzare un terzo palazzo.”
“All’atto pratico un edificio mastodontico di ben 66.760 metri cubi, di cui 15.000 conseguenza diretta del Piano Casa, per un’altezza di 13 piani, che supererebbe di 4 piani l’edificio in vetro esistente in Piazza dei Navigatori e causerebbe così una profonda modificazione dell’attuale skyline. Noi continuiamo a pensare che l’unica strategia vincente sia quella dello stop al consumo del suolo, anche perché questa voglia matta di cementificare fa a pugni con l’evidenza: esistono nel territorio di Roma oltre 250.000 case sfitte, delle quali oltre 40.000 di nuova costruzione per non parlare dei diversi milioni metri cubi di edifici con destinazione a servizi già realizzati e che risultano totalmente inutilizzati. Invece la Raggi, dopo la vicenda dei villini, è sempre più impegnata nelle concessioni ai cementificatori.” Concludono Alemanni, Bonessio e Calcerano.