I Verdi con un nutrito gruppo di animalisti provenienti da tutta Italia ha manifestato contro la riapertura dello Zoo di Torino per le vie del capoluogo piemontese
Giorno 27 maggio 2017 alle 15,00 un corteo di Animalisti provenienti da tutte le regioni d’Italia ha animato il centro di Torino da Porta Susa fino al parco Michelotti (ex zoo), passando per le vie centrali, Cernaia, Pietro Micca, Piazza Castello, Via Po e piazza Vittorio Veneto per manifestare contro la riapertura dello Zoo di Torino.
Oltre 2000 persone appartenenti alle associazioni animaliste ed i Verdi con loro, tutte unite in un solo grande movimento per dire no alla barbarie che certi esseri umani vogliono, per il solo scopo del profitto, imporre agli altri animali.
La precedente amministrazione del comune di Torino, capeggiata da Piero Fassino, l’ultimo giorno di mandato, ha firmato una concessione all’uso del suolo pubblico per 30 anni per la misera somma di 60.000 € all’anno alla società Zoom per la realizzazione di un “Bio parco” nel parco Michelotti nell’area dell’ex zoo, sotto queste sembianze di fattoria didattica si nasconde uno zoo a tutti gli effetti, forma diseducativa per i bambini e criminosa nei confronti degli altri animali costretti ad essere chiusi in piccoli recinti o in gabbie per il solo gusto di essere guardati dall’essere umano in un habitat che non è il loro e facendo pagare il biglietto per accedervi.
Nel marzo del 2016, prima ancora delle elezioni amministrative a Torino, ad Asti Giuseppe Sammatrice, ha iniziato un nuovo percorso per la rinascita dei Verdi in Piemonte, occupandosi fin da subito nel riprendere i contatti con le associazioni animaliste presenti nel territorio e partecipando ai vari comitati per contrastare l’idea di Fassino sullo sviluppo di parco Michelotti.
Da precisare che Il M5s, durante la campagna elettorale, si era impegnato a contrastare la realizzazione di uno zoo a Torino, raccogliendo i consensi degli animalisti durante la giornata del voto.
Oggi la Sindaca Appendino di M5s, facendosi scudo di una penale che il comune dovrebbe pagare alla società Zoom nel caso non venisse autorizzato l’inizio lavori, ritiene per problemi di carattere economico di dover apporre quella firma che porterebbe alla creazione dello zoo.
Già nel 1984 Giuseppe Sammatrice con l’Associazione Radicale Ecologista di Torino raccolse migliaia di firme con primo firmatario Marco Pannella, l’allora sindaco di Giorgio Cardetti, accolse le firme e le richieste delle associazioni animaliste chiudendo definitivamente lo Zoo di Torino nel 1987.
I Verdi in Piemonte, realtà in crescita con un coordinamento regionale degli iscritti, continueranno ad opporsi in maniera determinata affinché queste forme di violenza gratuita finiscano definitivamente nella nostra regione in Italia, in Europa e nel Mondo.