Il glifosato in Francia è fuori legge: messa a bando totale entro il 2022

Il glifosato è fuori legge in Francia. Entro il 2022 sarà bandito il pericoloso diserbante per tutti i tipi di utilizzo. La posizione di Parigi si schiera in netto contrasto con quelle dell'UE che deve discutere del rinnovo della licenza commerciale del Roundup, di cui il glifosato è il componente principale
glifosato utilizzo agricolo

Il premier francese Edouard Philippe ha decretato la messa al bando del Glifosato entro il 2022 per ogni tipo di utilizzo previsto. Il passo della Francia, nonostante il malcontento di molti agricoltori transalpini, è in contrasto con l’operato dell’UE: Parigi sta dando un segnale forte contro la direzione della proroga della licenza che scade a fine 2017, specialmente in vista della discussione in merito a Bruxelles che si terrà il prossimo 5 ottobre.

La questione del Glifosato è fondamentale perché si tratta del principale elemento di composizione del Roundup, uno degli erbicidi più venduti in Europa prodotto dalla multinazionale Monsanto. Da tempo si parla a Bruxelles del rinnovo della licenza di vendita del prodotto per altri 10 anni, ma nel frattempo è stata comprovata anche la tossicità di questo prodotto che persiste su moltissimi vegetali consumati quotidianamente in milioni di tavole europee e che persiste anche nel sangue di chi ingerisce la sostanza che, senza troppi giri di parole è un veleno: ad esempio recentemente il diserbante è stato trovato nel sangue di alcune donne in stato di gravidanza ( ve ne abbiamo già parlato in un articolo che potrete trovare qui).

Per gli scopi non agricoli come stabilito dalle autorità locali è già stato messo al bando a partire dal 1 gennaio di quest’anno, mentre per l’uso privato sarà proibito a partire dall’1 gennaio 2019.

Il portavoce del governo Christophe Castaner in un’intervista rilasciata alla Tv francese BFMTV  ha dichiarato che il glifosato è stato riconosciuto come un “pericolo per la salute pubblica” , ma allo stesso tempo verranno stanziati circa 5 milioni di euro per la ricerca di un prodotto alternativo a questo diserbante tra i più deleteri ed inquinanti per l’ambiente e per l’uomo.

La lotta al glifosato è una battaglia che riguarda tutti per questo è stata creata un’iniziativa popolare in cui i cittadini possono firmare per chiedere lo stop al glifosato ( che potete trovare qui ) .

Il gruppo Verdi/Alleanza Libera Europea è in campagna permanente contro il Glifosato da più di un anno, e sicuramente darà il proprio supporto all’iniziativa.

“L’iniziativa è la benvenuta” – dice Marco Affronte, Eurodeputato indipendente del Gruppo Greens/EFA e Membro della Commissione Ambiente e Salute – “è bello vedere tutte queste organizzazioni trovare l’accordo per una campagna così importante. L’obiettivo è ambizioso, la strada della raccolta firme è lunga e difficile, ma non impossibile. Ricordate Right2Water? Due milioni di firme… Noi, come Europarlamentari, avremo poi il dovere di fare sì che la Commissione Europea non ignori quanto chiesto dai cittadini. Il Glifosato” – continua Affronte – “va bandito. E’ pericoloso e se ne fa un uso smodato, per cui l’iniziativa avrà tutto il nostro sostegno.”

“L’Italia deve seguire l’esempio della Francia” , lo afferma Angelo Bonelli, coordinatore nazionale dei Verdi Italiani . “Il principio di precauzione è sacrosanto e deve essere applicato anche in questo caso, infatti il rischio di essere contaminati dal glifosato è reale anche abitando al centro di una grande città come Roma. Le analisi condotte dal Salvagente in una recente ricerca, parlano chiaro: 14 donne su 14 esaminate sono risultate positive alla ricerca di glifosato nelle loro urine.”
“Da tempo si parla a Bruxelles – prosegue l’ecologista – del rinnovo della licenza di vendita del prodotto per altri 10 anni, ma nel frattempo è stata comprovata anche la tossicità di questo prodotto che persiste su moltissimi vegetali consumati quotidianamente in milioni di tavole europee e che persiste anche nel sangue di chi ingerisce la sostanza. La questione del Glifosato è fondamentale perché si tratta del principale elemento di composizione del Roundup, uno degli erbicidi più venduti in Europa prodotto dalla multinazionale Monsanto. Per fortuna gli European Greens nel Parlamento di Strasburgo si stanno opponendo, supportati anche da tutti i Verdi dei rispettivi Paesi, una battaglia democratica e per la salvaguardia della salute dei cittadini.”
“Una battaglia che porteremo avanti – conclude Bonelli – con tutti i mezzi a nostra disposizione.”

 

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