L’Europa si è scaldata nell’ultimo secolo e Italia, come avevamo già segnalato nel nostro dossier, è più calda di 1 grado celsius rispetto al 1900. Questo è il risultato di uno studio fatto dallo European Data Journalism Network (EDJNet) che ha analizzato due serie di dati dello European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF), ERA-20C per il periodo1900–1979 ed ERA-interim per il periodo 1979–2017. L’aumento delle temperature quindi è certificato così come quindi lo è il Cambiamento Climatico anche di fronte alle opposizioni dei “negazionisti” della crescita delle temperature che stanno portando degli squilibri a livello globale.
Tornando all’Italia, lo studio pubblicato da Repubblica , ci mostra le aree più soggette all’aumento della temperatura. In particolare possiamo notare che la zona che ha subito aumenti più ingenti è quella della fascia della pianura padana, dell’Appennino Tosco – Emiliano, zone a nord della Toscana, a sud delle Marche, la Luguria e nel nord-est.
Ad esempio, secondo questo studio, la zona di Belluno ha registrato un aumento delle temperature, rilevate più alte di oltre 1.9°, così come la zona di Piombino, in Toscana sale a quota +1,7°. Intorno al +1,2 % ci sono città come Milano, Modena, Bologna, Pavia, Genova, Savona, Alessandria e Ancona.
Spostandoci verso il centro italia l’aumento della temperatura si aggira intorno ad un + 1° nelle zone di Roma, Perugia, Pescara, L’Aquila e Napoli, mentre al sud e sulle isole la variazione di crescita delle temperature si aggira tra un +0,3% ed un +0,5%.
Dando uno sguardo all’andamento di ogni zona analizzata possiamo inoltre osservare alcuni altri dati importanti.
Il primo è che, come già segnalato da studi precedenti (di cui vi abbiamo parlato qui) possiamo osservare che una tendenza generale all’aumento della media delle temperature inizia ufficialmente nella seconda metà degli anni ’80 e che cresce enormemente a partire dagli anni 2000.
Proprio riguardo agli ultimi 20 anni, dai dati presentati nello studio del EDJNet possiamo notare come la maggior parte delle “annate più calde” nelle principali città della Penisola si siano verificate a partire dal 2003.
Questi dati fanno parte di tutta una serie di segnali che ormai sono ben visibile a livello globale, per questo è necessario che sia la Politica ad intervenire. In primis ponendo un accento reale sulla problematica del Cambiamento Climatico (e quindi delle sue conseguenze), facendo sì che non resti solo un “argomento di nicchia”, ma che diventi centrale nel dibattito politico ed economico nel nostro Paese. Ovviamente ad una discussione dovranno seguire i fatti, che dovranno tradurre le intenzioni in una vera e propria messa in atto di misure di mitigazione e resilienza a questo fenomeno attraverso un processo di Conversione Ecologica del sistema produttivo, di mobilità e sociale.