NUOVE NORME SULLA VIA – VERDI: PEGGIO DI QUELLE DEL GOVERNO BERLUSCONI

NUOVE NORME SULLA VIA PEGGIO DI QUELLE DEL GOVERNO BERLUSCONI
NORME SULLA VIA MINISTRO GALLETTI
NORME SULLA VIA MINISTRO GALLETTI

NUOVE NORME SULLA VIA PEGGIO DI QUELLE DEL GOVERNO BERLUSCONI

“Ormai non ci sorprende più il fatto che spesso, esaminando i provvedimenti in materia ambientale e non solo, di questo governo, ci troviamo a rimpiangere la stagione dei disastri ambientali del periodo d’oro dei governi Berlusconi – Matteoli – Lunardi.
Scrivono in una nota Angelo Bonelli coordinatore nazionale dei Verdi, e Sauro Turroni responsabile territorio dei Verdi, che proseguono:
“Questa volta è il caso del nuovo decreto legislativo sulla VIA, che l’ineffabile ministro Galletti afferma di aver emesso in attuazione della direttiva 2014/52/UE, che modifica la precedente del 2011, concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati, che il Governo italiano ha approvato il 16.06.17 e che è stato pubblicato in GU il 6/7/17.
Nulla di più falso tanto è vero che immediatamente dopo la sua stesura e il suo invio a marzo del 2017 il parlamentare europeo Verde Marco Affronte ha immediatamente presentato alla Commissione Europea una interrogazione nella quale chiedeva  quali conseguenze potrebbe andare incontro l’Italia in caso di approvazione di tale Decreto Legislativo.”
“Nel decreto – proseguono i Verdi –  non si fa altro che riproporre, peggiorandole e molto, talune disposizioni già introdotte nell’ordinamento dalla famigerata legge obiettivo dal Ministro Lunardi, già definite “criminogene ” dallo stesso presidente dell’Anti-corruzione, Raffaele Cantone.
Lunardi con la legge obiettivo pretendeva di effettuare la Via su progetti preliminari appena abbozzati, il ministro Galletti e Gentiloni hanno decretato che la nuova VIA  si faccia sul progetto di sola fattibilità delle infrastrutture strategiche, con ciò impedendo ogni possibilità di verifica dell’effettiva incidenza di un’opera sull’ambiente, in assenza di ogni elaborato tecnico che la definisca, la descriva e la misuri.
E dopo la fattibilità il Ministro prevede solo un “blando monitoraggio sulla esecutività.”
“Ricordando la fine ingloriosa della legge obiettivo – spiegano Bonelli e Turroni – non possiamo che mettere in evidenza le numerose procedure di infrazione costate all’Italia grazie alla “furbata” del trio LunardiMatteoli – Berlusconi.
Non si tratta però di “sole” questioni ambientali: questo decreto incide negativamente sul nuovo Codice degli Appalti perché una Via così congegnata non consente l’approvazione e l’appalto di opere  come saranno realmente progettata ed eseguita, le loro varianti anche sostanziali, i relativi impatti ambientali, le misure di compensazione e di mitigazione di quelle stesse varianti richieste dalle grandi aziende costruttrici, e tutto ciò non farò altro che determinare un aggravio considerevole dei costi  che aumentano in modo esponenziale.”
“Già abbiamo avuto la tragica esperienza delle VIA – continuano gli ecologisti –  effettuate sui soli progetti preliminari i cui costi finali sono aumentati tra il 600% e l’800% come certificato da uno studio del WWF Italia.
Ora il Governo autorizza una Via addirittura su un semplice studio di fattibilità che non può affrontare, per sua natura, gli aspetti geologico, archeologico, paesaggistico, ecc., né individuare in modo completo i lavori da realizzare, nel rispetto delle esigenze, dei criteri, dei vincoli, ecc., né quantificare la spesa in modo esatto.”
“Se autorizzare le opere sui soli progetti preliminari – concludono Bonelli e Turroni – ha causato rincari pazzeschi delle grandi opere figuriamoci cosa potrà accadere con opere autorizzato sulla base di semplici studi di fattibilità: le imprese di costruzione stanno brindando alla salute del Ministro Galletti e alla lunga durata di questo Governo.”
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