Report e la denuncia del precariato, quando il servizio pubblico fa il suo dovere

La lettera aperta di ringraziamento alla Rai e alla trasmissione Report per aver affrontato la tematica del precariato pubblico italiano ed in particolare siciliano.
precariato

Buongiorno a tutti i dipendenti precari siciliani!
Voglio ringraziare pubblicamente Report uno dei pochissimi programmi di informazione seria che contribuisco a finanziare con il canone Rai. La trasmissione sul precariato pubblico italiano e in particolare siciliano ha evidenziato in modo chiaro la grande ipocrisia di Stato sullo sfruttamento sistemico dei dipendenti precari della Pa che coinvolge tutte le Istituzioni in un unico obiettivo: l’utilizzo abusivo del lavoratore precario che lavora per lo Stato italiano senza diritti ma con doveri uguali ai lavoratori strutturati a volte senza contributi previdenziali e senza pensione per pagare i contributi previdenziali ad altri lavoratori strutturati o di ruolo della Pa.

Il tutto giustificato con la truffa di Stato dei concorsi pubblici per accedere alla Pa. La pagina di Report porta alla luce che in materia di lavoro pubblico precario lo Stato italiano è uno Stato non democratico incivile che non rispetta ne la Costituzione e ne le proprie leggi che tutelano il lavoro e i lavoratori. Insomma la vergogna di Stato ma in Sicilia la vergogna del più gigantesco abuso di Stato mai realizzato nella Pa italiana da quasi 30 anni.

Adesso per non disperdere quanto ben rappresentato dalla trasmissione i dipendenti precari siciliani che sono circa 22 mila hanno il dovere di guardare oltre e di ribellarsi allo sfruttamento sistemico di Stato con tutti gli strumenti messi a disposizione dall’ordinamento per smascherare l’ipocrisia della Regione Siciliana. Bisogna aiutare gli eroici dipendenti precari siciliani che hanno attivato le tutele effettive contro gli abusi subiti da 30 anni che stanno portando davanti alle Istituzioni regionali le proposte legislative per affrontare e superare il fenomeno del precariato pubblico siciliano.

Tutti devono fare la propria parte già all’indomani del 5 novembre 2017. È una guerra di civiltà e di dignità del lavoro per poter vivere in uno Stato membro dell’Unione europea che può definirsi democratico. Mi vergogno di avere Ministri come Orlando e Treu che non vogliono vedere i disastri provocati allo Stato alla civiltà del popolo italiano. La guerra dei dipendenti precari siciliani è diventata una guerra per la democrazia visto che i dipendenti precari siciliani che hanno attivato le tutele effettive contro gli abusi subiti devono rivolgersi all’Unione europea per difendersi i loro diritti.

A cura di Carmelo Sardegna , coordinatore Verdi Sicilia

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