“Quello che sta accadendo in queste ore in Sicilia dimostra ancora una volta in maniera inequivocabile che in Italia si vive una situazione di emergenza ambientale permanente. E ogni volta subiamo sistematicamente una quantità inaccettabile di parole da parte dei rappresentanti delle istituzioni che incolpano il maltempo, mentre molte leggi regionali e delibere comunali hanno contribuito a rendere più insicuro e vulnerabile il territorio: canali tombati, cemento su aree golenali, aree di esondazione dei fiumi cementificate e asfaltate.” Scrivono in una nota I Verdi Angelo Bonelli e Claudia Mannino, che spiegano:
“Ancora non si è capito che la lotta ai cambiamenti climatici deve diventare una priorità della politica italiana, ed il nostro Paese nonostante non abbia a che fare con uragani come Irma, paga le conseguenze di un territorio fragile e male amministrato su cui non si attuano piani di prevenzione e mitigazione del rischio legato ai cambiamenti climatici.
1789 vittime negli ultimi 50 anni, 36 all’anno
Il nostro Paese paga conseguenze in termini di spreco di risorse e, purtroppo, di vite umane. I dati drammatici ci dicono che nel 2017, frane e inondazioni hanno causato in Italia 16 morti, 22 feriti e oltre duemila tra sfollati e senzatetto e nei 50 anni tra il 1967 ed il 2016, si sono registrate 1789 vittime per una media di circa 36 l’anno. (Dati Irpi-Cnr) ”.
Adozione piani urbanistici comunali e Piano Nazionale contro il dissesto
“In questa situazione il primo impegno deve essere l’adozione dei piani urbanistici comunali ed il loro scrupoloso rispetto senza alcuna variante. Ma è fondamentale che il Governo metta mano a un Piano Nazionale contro il dissesto idrogeologico, con le risorse del condono fiscale e dell’evasione fiscale, mettendo in completa sicurezza il territorio italiano. E’ altresì indispensabile che nel frattempo i Comuni e la protezione civile realizzino un sistema di allerta via SMS, in accordo con i gestori telefonici, che avvisi le famiglie che vivono in zone a rischio in caso di emergenza meteorologica.” Concludono Bonelli e Mannino.