Trump è cattivo. Ma noi italiani siamo brava gente?

“Maledetto” di un Trump, che aumenta le spese militari e taglia quelle ambientali. Ma non gli basta, vuole anche liquefare la riforma sanitaria voluta da Obama. Noi italiani siamo...

“Maledetto” di un Trump, che aumenta le spese militari e taglia quelle ambientali. Ma non gli basta, vuole anche liquefare la riforma sanitaria voluta da Obama.

Noi italiani siamo tutti scandalizzati e pronti a reagire, contro questo presidente “monstre”: è la politica, la storia, la religione, l’etica che ci fanno agire. Ma siamo proprio sicuri che possiamo farlo? E, a proposito di etica, siamo convinti di essere meglio di lui? Proviamo a ragionare.

Spese militari
Trump ha deciso di attuare l’aumento del 10% delle spese militari sul bilancio statale Usa.

In Italia nel 2017 si spenderanno per le forze armate 64 milioni al giorno che fanno 2milioni e seicentomila euro l’ora, 44.000 euro al minuto. Mentre state leggendo questo post, lo Stato italiano avrà speso più di 150.000 euro in spese militari.

Sono 23,4 miliardi di euro all’anno, secondo Mil€x, l’Osservatorio sulle spese militari italiane.

Ben 5,6 miliardi (+10 per cento rispetto al 2016) andranno in nuovi armamenti (altri sette F-35, una seconda portaerei, nuovi carri armati ed elicotteri da attacco) che saranno pagati in maggioranza dal ministero dello Sviluppo economico, che il prossimo anno destinerà al comparto difesa l’86% dei suoi investimenti a sostegno dell’industria italiana. Non come Trump, ma quasi, vero?

Ambiente
Trump l’aveva annunciato in campagna elettorale e ieri ha annullato di fatto l’adesione americana agli accordi di Parigi sul cambiamento climatico. Con l’Energy Independence Order ha sancito la cancellazione del “Clean Power Plan” sulle restrizioni delle emissioni delle industrie e per la riduzione delle centrali a carbone.

Ma con lo Sblocca Italia non è che il nostro governo abbia fatto un ragionamento differente. Secondo il WWF grazie a questa norma si sono riaperte “nella sostanza le attività di prospezione, ricerca e coltivazione degli idrocarburi in Alto Adriatico“, insomma un decreto e che “fa prevalere gli interessi economici sull’esigenza di proteggere l’ambiente”. E non a caso si è creato un fronte comune degli ambientalisti che ha promosso il referendum sulle Trivelle e la Coalizione Clima.

Poi c’è la legge che sta smantellando i Parchi Naturali, secondo Angelo Bonelli “Sono modifiche che non hanno nulla a che vedere con la difesa della natura e della biodiversità ma rispondono alla logica di collocare ai vertici delle aree protette non persone di comprovata esperienza ma i trombati della politica”. Quanto alle rinnovabili secondo Greenpeace c’è stata un “forte frenata delle rinnovabili indotta dal governo Renzi con una serie di provvedimenti penalizzanti e retroattivi, sarà molto difficile per il nostro Paese raggiungere gli obiettivi in materia per il 2030″. E segnali positivi del governo Gentiloni, sul tema, sono non pervenuti. Almeno Trump è stato coerente, no?

Sanità
Trump ne ha fatto un punto qualificante della sua presidenza:smantellare l’Obamacare. Ci ha provato ma non è riuscito a raggranellare i voti sufficienti e quindi, per ora, deve soprassedere.

In Italia invece, senza grandi proclami, la sanità pubblica fa acqua da tutte le parti. “Difficoltà di accesso alle prestazioni (soprattutto complesse come visite, interventi, Pma), cattive condizioni delle strutture, difficoltà nel rapporto con medici di famiglia e pediatri, deficit e costi dell’assistenza residenziale e domiciliare, criticità per costi, limitazioni e indisponibilità dei farmaci, documentazione sanitaria incompleta o inaccessibile, lentezza nella procedura di riconoscimento della invalidità e dell’handicap,maggiori criticità nella rete dell’emergenza-urgenza.” Questa è la situazione secondo il Rapporto Pit Salute del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva 2016, che ribadisce come la Sanità Pubblica italiana stia “battendo in ritirata”. Negli Usa a Trump hanno messo un “fermino”, e qui da noi?

Allora non ci possiamo indignare per le politiche di destra, xenofobe e razziste di Trump? Certamente, ma dobbiamo essere consapevoli che se vogliamo sconfiggere le ondate populiste che soffiano dall’Atlantico, arrivano in Francia e si stanno estendendo in tutto il continente europeo non basta indignarsi, dobbiamo agire per praticare un modello di futuro sostenibile che coinvolga il maggior numero di persone,continuando a smascherare chi imbroglia sulla reale natura del suo progetto di società e di futuro. Come l’Asino di Buridano potremmo rimanere immobili nella scelta di due progetti identici (ma che si spacciano differenti) oppure andare avanti per creare un nuovo modello basato su una visione ecologica e solidale della società.

[ Questo articolo è uscito su Huffington Post ]

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