Un incendio al giorno. È la media che registra l’Italia in questi primi mesi dell’anno: è appena iniziata la primavera e già si contano roghi come se fosse estate. Negli stessi tre mesi dello scorso anno erano stati appena sette, oggi sono già più di cento. Mille ettari di bosco andati in fumo in Lombardia, le colline liguri a fuoco, così come le foreste del Piemonte o del Monte Serra in Toscana per citare solo alcuni esempi.
«Altro che legittima difesa, questo è il vero problema di sicurezza nazionale» denuncia a Repubblica il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli. «La siccità e gli incendi vanno di pari passo e piove talmente poco in questo 2019 che per trovare una situazione simile bisogna andare indietro nel tempo fino al 1800, dice il Cnr».
Questo scenario ricorda il 2017, anno devastante per gli incendi in Italia e in Europa. Ad oggi si registrano infatti temperature superiori alla media di 1,2 gradi, la pioggia stagionale segna un preoccupante -30% lasciando il Po in secca e l’agricoltura in sofferenza, con Coldiretti che stima perdite per due miliardi di euro.
Il vento e i livelli di siccità elevata favoriscono il diffondersi delle fiamme nei boschi, incendi spesso appiccati da piromani, come accaduto in Valsesia, dove il sindaco di Borgosesia (Vercelli) Paolo Tiramani, esasperato dai focolai, ha annunciato una taglia di 5mila euro sugli autori dei roghi. In totale, in Italia, sono già bruciati oltre 3000 ettari e i canadair hanno effettuato almeno mille lanci.
«Non siamo preparati a questo caldo estremo e se in questi primi mesi abbiamo perso importanti aree boschive fondamentali per l’assorbimento della CO, quest’estate, con le medie previste, andrà ancora peggio. I livelli di fiumi e laghi sono spaventosamente bassi e si potrebbero configurare scenari per il razionamento dell’acqua, vista la difficoltà nell’immagazzinarla e i problemi della dispersione, con le nostre tubature che perdono 100mila litri di acqua al secondo» continua Bonelli.
La siccità in tutta Europa, con alcune aree più colpite come il Portogallo, in questi primi mesi ha visto scoppiare già quasi 500 incendi, con punte simili a quelle che si registrano in agosto.
«Il cambiamento climatico incide. Per questo servono risposte immediate: le Regioni devono anticipare la stagione del rischio estivo, quella che coinvolge la protezione civile e prevede misure per il controllo del territorio e che di solito si attiva a giugno. Poi servono investimenti su invasi e risorse idriche».
Ieri per tutta la giornata canadair e elicotteri sono nuovamente intervenuti per domare le fiamme nella zona tra Serravalle Sesia e Sostegno, che brucia a più riprese da una settimana. «È urgente una conferenza nazionale sul clima», chiosa Bonelli. «Servono politiche di resilienza e di prevenzione immediate. Non facciamo che il 19 aprile, quando qui a Roma arriverà Greta Thunberg, tutti ci risveglieremo ambientalisti: muoviamoci subito, prima che sia troppo tardi».
Giacomo Talignani, la Repubblica, 01.04.2019