MOZIONE POLITICA
Approvata con 83 voti a favore e 5 astenuti
Il Covid-19, ha messo in crisi i sistemi sanitari dei paesi più ricchi, l’economia e la finanza globale provocando una pandemia che ha evidenziato quanto le nazioni tecnologicamente più avanzate siano fragili, vulnerabili ed impreparate ad affrontare e prevenire eventi di questo tipo.
E’ la vulnerabilità il problema che la società contemporanea globale ha di fronte a sé e su questo i governi del pianeta sono chiamati a dare una risposta perché siamo di fronte ad un bivio: avviare la ricostruzione dell’economia e del nostro sistema di sicurezza sociale ricominciando dalle identiche politiche pre-crisi o avviare un cambiamento radicale nelle politiche economiche, ambientali, del lavoro, della sanità, della formazione, dell’università e della ricerca, della convivenza e delle relazioni sociali.
Non vi è alcun dubbio che dobbiamo seguire la strada del cambiamento perché l’emergenza da Coronavirus è figlia anche dello squilibrio ambientale, dell’urbanizzazione selvaggia, della perdita di biodiversità, della deforestazione, degli allevamenti intensivi e dello scorretto rapporto uomo animale che hanno favorito lo spillover ovvero il salto di specie del virus da animale verso l’uomo.
In questo contesto l’azione del governo nazionale nell’affrontare l’emergenza si sta rivelando confusa ed in alcuni tratti improvvisata, quindi priva di una visione da fornire al paese verso la direzione da seguire non solo nell’immediato bensì a medio lungo termine, laddove altre nazioni stanno già pianificando come affrontare l’emergenza climatica e sociale dei prossimi decenni.
Prima di ogni cosa si rende urgente chiarire, anche con opportune modifiche di legge, che in caso di emergenza sanitaria nazionale debba esserci un’autorità nazionale che decide perché non possiamo assistere che i presidenti di 21 regioni e province autonome adottino provvedimenti uno diverso dall’altro generando confusione.
L’assenza di piani per i tamponi e il tracciamento del virus, di potenziamento delle terapie intensive, di implementazione del trasporto pubblico che dovevano essere decisi già da maggio 2020 evidenzia ancor di più la superficialità con la quale si è affrontata da parte del governo e delle regioni la seconda ondata della pandemia da Covid 19. Questa superficialità non può essere ripetuta in occasione della distribuzione dei vaccini che, speriamo, possa avvenire già nei primi mesi del 2021. I vaccini dovranno essere messi a disposizione secondo un piano chiaro, pubblico, gratuito, trasparente. I vaccini contro il Covid rappresentano un diritto per ogni essere umano presente nel nostro Paese senza distinzione di sesso, colore, religione, di censo o di cittadinanza.
I Verdi italiani insieme ai Verdi europei hanno proposto una petizione europea per chiedere l’approvazione del Recovery Plan, del Mes per la sanità senza condizionalità. Anche grazie a quell’iniziativa siamo riusciti a convincere alcuni paesi europei a dare il loro parere favorevole al Recovery Plan, oggi purtroppo fermo per il veto di Polonia e Ungheria.
Il Recovery Plan prevede per l’Italia 209 miliardi di euro di cui il 37% devono essere destinati agli investimenti “green” mentre il consiglio europeo ha invece destinato per il green deal 1000 miliardi di euro. Questi fondi sono un’occasione importante per costruire la transizione ecologica nel nostro paese, creando nuovi posti di lavoro nei settori produttivi, dell’automotive, delle politiche energetiche, dell’agricoltura, dell’edilizia, del trasporto pubblico e delle bonifiche dei siti inquinati, del commercio e degli studi professionali, aumentando la ricerca scientifica verde delle nostre Università e negli Enti pubblici e privati che si occupano di ciò.
L’approvazione della legge sul clima da parte del parlamento europeo, che prevede un obiettivo di riduzione del 60% entro il 2030 di riduzione di CO2, evidenzia ancor di più l’inadeguatezza del piano energia e clima approvato recentemente dal governo italiano che pone invece un obiettivo del 37% di riduzione di CO2 entro il 2030.
LA PROSPETTIVA POLITICA
L’assemblea costituente di Europa Verde che si svolgerà a marzo non dovrà essere la fase finale di un processo costituente bensì l’inizio. Abbiamo tanta strada da fare per unire il mondo ecologista, dialogare con il mondo civico rappresentato anche dai tanti amministratori e sindaci attenti al grande tema della lotta al cambiamento climatico, coinvolgere in modo più compiuto personalità, associazioni e realtà politiche che insieme a noi vogliono coniugare giustizia ecologica e sociale come Papa Francesco ha scritto nell’enciclica “Laudato Si’”. Il nostro obiettivo deve essere quello di costruire una grande forza ecologista che sappia includere superando posizioni autoreferenziali.
La legge elettorale che è stata depositata dalle forze di maggioranza in Parlamento prevede un sistema proporzionale con sbarramento al 5%. I Verdi devono quindi interrogarsi su come affrontare una fase politica che sarà molto complicata anche per gli effetti della riduzione del numero dei parlamentari. Un primo passo sarà quello di rafforzare la presenza dei Verdi a livello territoriale anche dal punto di vista istituzionale e le prossime elezioni amministrative rappresentano un passaggio strategico per raggiungere questo obiettivo. Essere forti localmente per costruire una forza competitiva a livello nazionale.
LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE
Le prossime elezioni amministrative rappresentano un passaggio importante e strategico per il rilancio dei Verdi che sono in fase di cambiamento e transizione verso Europa Verde.
Si voterà nei comuni di Bologna, Torino, Milano, Roma e Napoli (che sono anche Città Metropolitane) e molte altre città.
Nei comuni più importanti e popolosi, ad eccezione di Napoli, i Verdi non hanno una rappresentanza nei consigli comunali e tantomeno in giunta da 10 anni e in alcuni casi anche da 14. La fase di crescita a cui abbiamo assistito a partire dalle elezioni europee con una leggera flessione alle ultime regionali, può metterci nelle condizioni storiche di eleggere consiglieri o consigliere comunali in tutte le città rilanciando così la presenza ecologista e favorendo la crescita del consenso non solo in quei comuni ma anche a livello nazionale.
Per comprendere al meglio questa fase delicata rappresentata dalla prossima scadenza delle elezioni amministrative va ricordato che l’attuale legge elettorale sulle amministrative disciplinata dal decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 articolo 73 comma 7 introduce uno sbarramento del 3% per le liste fuori dalla coalizione.
Il costante confronto che viene fatto sulle elezioni amministrative che hanno portato in Francia ad eleggere numerosi sindaci come a Marsiglia, Lione, Bordeaux e Strasburgo è sbagliato per i seguenti motivi. In Francia i Verdi hanno subito un profondo cambiamento che li ha portati verso Europe Ecologie- Les Verts aprendosi a nuove realtà sociali e politiche mentre negli ultimi dieci anni hanno rafforzato la loro presenza nei comuni eleggendo centinaia di consiglieri comunali. Questa politica di rafforzamento sui territori realizzata dai Verdi Francesi ha portato in questi anni alla crescita di personalità riconosciute come autorevoli dalla cittadinanza e che grazie alle alleanze fatte da Europe Ecologie- les Verts ha portato all’elezione di sindache e sindaci.
Le prossime elezioni sono un’occasione storica che ci fornisce l’opportunità di tornare, dopo tantissimi anni, nei consigli comunali delle città più popolose e importanti d’Italia e far crescere la nuova e futura classe dirigente dei Verdi-Europa Verde. Non possiamo quindi permetterci di fallire di fronte a questo appuntamento.
Siamo di fronte ad una scelta che coinvolge tutti i Verdi e non solo le città dove si andrà a votare.
Abbiamo l’obbligo di verificare dal punto di vista politico e programmatico la nostra collocazione all’interno di alleanze ampie e competitive, come accaduto alle elezioni regionali in Emilia Romagna , Veneto e Campania che hanno portato all’elezione di tre consiglieri sotto il simbolo unico di Europa Verde ( Silvia Zamboni, Cristina Guarda e Francesco Borrelli ) per riuscire ad entrare nei consigli comunali e nelle giunte, condizionando così le politiche ambientali, territoriali e sociali dall’interno dei governi locali. L’alternativa sarebbe quella di scegliere candidature autonome che rischiano di tenerci fuori dalle istituzioni considerato lo sbarramento al 3% e non eleggere nessun consigliere comunale.
Le ultime elezioni regionali hanno portato all’elezione sotto simboli compositi di Chiara Minelli nella Valle D’Aosta e di Luca Santarelli nelle Marche a cui va aggiunta la consigliera del Trentino Lucia Coppola e le ultime adesioni a Europa Verde di Marco Cacciatore consigliere regionale del Lazio e di Valentina Palmeri deputata dell’assemblea regionale siciliana. Sono circa 30 i consiglieri comunali che sono stati eletti alle amministrative di settembre tra cui nei comuni capoluogo di provincia Gianfranco Bettin a Venezia, Andreas Fernandez a Trento e Mario Montemurro e Lucianna Stigliani a Matera con una presenza in giunta di Pino di Giglio. Sono tutti consiglieri e consigliere elette/i all’interno di coalizioni.
Non vi è alcun dubbio che dei Verdi-Europa Verde per le elezioni amministrative 2021 deve essere quella di eleggere numerosi consiglieri comunali e acquisire responsabilità di governo per rafforzare i Verdi su tutto il territorio nazionale.
Il consiglio federale nazionale approva la decisione dell’esecutivo nazionale di nominare un gruppo di lavoro nazionale sulle elezioni amministrative per coordinare e cooperare con le realtà locali sulle scelte elettorali da adottare.
Il consiglio federale nazionale invita gli organismi locali dei Verdi dei comuni che andranno al voto a non adottare decisioni politiche definitive prima che avvenga il confronto con il gruppo di lavoro nazionale e per quanto riguarda i comuni capoluogo di area metropolitana si chiede anche di assumere le decisioni politiche sulle alleanze con un confronto comune con gli organismi provinciali dei Verdi essendo il sindaco del comune capoluogo anche il presidente dell’area metropolitana.
Deve essere altresì chiara la responsabilità e l’opportunità di una scelta che determinerà il governo di città importanti e di dimensione metropolitana che si troveranno ad adottare piani urbanistici, politiche di gestione del territorio e sviluppo rurale, industriale e commerciale che saranno propedeutici al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 e sui quali sarà possibile o no incidere nelle scelte. Per questo motivo, per rispondere anche alle migliaia di giovani che ci chiedono di agire nelle scelte e non di difendere un’identità, il nostro ruolo politico sarà ancora più convincente e sostenuto, anche in termini elettorali, laddove saremo capaci di interloquire in maniera proficua per fornire risposte e soluzioni.
I membri dell’esecutivo
Angelo BONELLI
Matteo BADIALI
Luana ZANELLA
Marco BOATO
Fiorella ZABATTA
Francesco ALEMANNI
Elisabetta BALDUINI
Donato LETTIERI
Fulvia GRAVAME
Domenico LO MELO
Elisa ROMANO
Gianluca CARRABS
I membri del consiglio federale Nazionale
Francesco BORRELLI Campania
Carmelo SARDEGNA Sicilia
Raffaella SPADARO Sicilia
Giuseppe CAMPANA Calabria
Vincenzo GIORDANO Calabria
Anna MARIGGIO’ Puglia
Sauro TURRONI Emilia Romagna
Mino BRIGANTI Puglia
Daniele MASSARO Puglia
Pino BRINDISI Basilicata
Guglielmo CALCERANO Lazio
Nando BONESSIO Lazio
Sonia OSTRICA Lazio
Marco DI LUIGI Lazio
Titta VADALA’ Lazio
Laura RUSSO Lazio
Massimo ANDOLFI Lazio
Roberto NICOLI Toscana
Danilo BRUNO Liguria
Simona SIMONETTI Liguria
Silvia CASAROLLI Lombardia
Tiziana MOSSA Piemonte
Stefania VERDERIO Trentino
Pino ROSA Lombardia
Antonio CATTARINI Friuli
Marilena SCHIANO LOMORIELLO Campania
Giuseppe SAMMATRICE Piemonte
Laura CARCAVALLO Campania
PROROGA SCADENZA TESSERAMENTO
Approvata con 85 voti a favore e 3 contari
Il Consiglio Federale nazionale, riunito il 21 novembre 2020 in video conferenza a causa dell’emergenza Covid-19 e a seguito di quanto previsto dai dispositivi di legge emanati in materia, decide di prorogare al 10 dicembre 2020 la chiusura della campagna adesioni relativa al tesseramento 2020. Si intende così modificato, in via transitoria, in relazione al tesseramento 2020, il comma 5 delle “Norme Regolamentari sulle adesioni”.
ELEZIONE GIURI’
Approvata all’unanimità con 1 astenuto
Il Consiglio Federale nazionale, riunito il 21 novembre 2020 in video conferenza a causa dell’emergenza Covid-19 e a seguito di quanto previsto dai dispositivi di legge emanati in materia, visto l’art.22 dello Statuto, comma 3, su proposta dell’Esecutivo nazionale, riconferma il collegio del Giurì composto, a titolo gratuito, dai seguenti membri: Avv. Valentina Stefutti in qualità di Presidente, Avv. Piergiorgio Sposato componente, Avv. Valerio Impellizzeri componente, Avv. Pietro Marzano componente, Avv. Francesca Francione componente”.
CODICE ETICO
Approvato a larghissima maggioranza con 2 voti contrari e 3 astenuti
PRINCIPI GENERALI
1. La Costituzione italiana rappresenta la fonte primaria delle regole della comunità politica; i suoi principi sono il riferimento politico delle donne e degli uomini che aderiscono alla Federazione dei Verdi, insieme a quelli sanciti nella Carta dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
2. La partecipazione alla Federazione dei Verdi sottintende, a tutti i livelli e su tutto il territorio, la condivisione del punto 1, il rispetto delle leggi e impegna a comportamenti ispirati alla condivisione dei principi contenuti nel presente codice etico, nello statuto, nel regolamento nazionale e in ogni regolamento posto in essere dagli organi associativi del partito secondo le procedure previste dal regolamento generale.
3. Il Codice etico ha lo scopo di garantire che tutte e tutti coloro che rappresentano la Federazione dei Verdi, in ogni ordine e grado di rappresentanza e su tutto il territorio nazionale, abbiano una condotta ispirata a principi di correttezza e di legalità, di onestà e di buona fede, e al rispetto innanzitutto della Costituzione italiana e delle leggi ordinarie e speciali.
PRINCIPI E VALORI DI RIFERIMENTO DEGLI ISCRITTI AI VERDI
4. La Federazione dei Verdi considera il pluralismo una ricchezza e sceglie il confronto democratico come metodo per ricercare sintesi condivise. Ritiene che le differenze rappresentino un’opportunità di dialogo e di crescita e non siano ostative per la partecipazione, a favore dell’affermazione di una società aperta, multiculturale e multirazziale. Contrasta ogni forma di discriminazione nel nome del principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione italiana. Concepisce, quindi, la politica come aperta all’ascolto della società e dei suoi bisogni, rispettosa delle altre autonomie, non autoreferenziale e soprattutto lontana da qualunque pretesa di invadenza e di lottizzazione.
5. La Federazione dei Verdi ritiene come presupposto fondamentale della propria azione politica la partecipazione delle donne, indispensabile per l’arricchimento del dibattito e l’effettuazione di scelte in ragione della loro differente esperienza di vita, visione della realtà e sensibilità. Adotta tempi, modalità e stile dell’attività politica che tengano conto delle responsabilità lavorative, professionali e familiari delle persone.
6. La Federazione dei Verdi ritiene che l’impegno politico debba essere svolto con responsabilità. Promuove le capacità e le competenze, nella convinzione che il riconoscimento dei meriti, del lavoro svolto e dell’esperienza acquisita, così come il rinnovamento dei gruppi dirigenti, diano qualità all’azione politica. Sostiene un modello di comunicazione basato sull’ascolto, sul dialogo e sul rispetto delle differenze.
7. La Federazione dei Verdi ritiene doveroso mantenere con i cittadini e le cittadine un rapporto corretto, senza limitarsi alle scadenze elettorali.
8. L’iscrizione alla Federazione dei Verdi, e l’adesione ai suoi principi, allo Statuto, al regolamento nazionale e al codice etico, è presupposto fondamentale per partecipare a qualsiasi attività, interna o esterna, o per rappresentarlo in qualunque consesso.
9. La Federazione dei Verdi svolge la propria azione politica sulla base dei bisogni e delle aspirazioni della collettività, e sulla base di principi etici, ecologisti e solidaristici; persegue, inoltre, il fine primario del raggiungimento del bene comune, senza mai essere condizionato da interessi di singoli o di gruppi.
10. La Federazione dei Verdi impronta la propria azione a principi di trasparenza, di chiarezza e di legalità, nel rispetto della democrazia interna.
11. La Federazione dei Verdi privilegia – nei propri programmi, e in tutte le forme con cui estrinseca la propria azione e a tutti i livelli di rappresentanza – la difesa dei diritti fondamentali di tutte le persone, la protezione, in particolare modo, dei soggetti più deboli, la tutela delle minoranze. Utilizza come strumento di governo la partecipazione, la solidarietà e la condivisione.
12. La Federazione dei Verdi non affida ruoli decisionali e/o di governo, sia al proprio interno sia a qualsiasi livello istituzionale, a persone che, per il ruolo svolto nella vita personale e professionale, possano trovarsi in palese e concreto conflitto di interesse rispetto alle scelte politiche e amministrative da compiere e rispetto al proprio ruolo.
13. La Federazione dei Verdi si impegna a costruire le proprie liste seguendo i principi contenuti nel presente codice etico e privilegiando, quindi, l’interesse per il bene pubblico su qualsiasi altro tipo di interesse, ricercando nei candidati e nelle candidate la competenza, la correttezza e la trasparenza. Evita, quindi, di candidare persone che denotano opportunismo o che mostrano di coltivare i propri fini personali, o che sono aduse a disinvolti trasformismi partitici, o che con il loro comportamento ledono l’etica della Federazione o della comunità.
14. La Federazione dei Verdi si impegna – dopo aver espletate le necessarie verifiche, basate anche sul metodo del contradditorio – a espellere, togliendogli qualsiasi incarico interno ed esterno alla Federazione stessa, chiunque sia coinvolto in qualsiasi forma di corruzione attiva o passiva e che continui ad avere comportamenti che perseverano in azioni lesive verso gli altri o verso il pianeta.
15. La Federazione dei Verdi nel dibattito personale e politico condanna tutte le espressioni di manifesta ostilità e di disprezzo nei confronti degli altri e il linguaggio di odio. Si impegna, altresì, a difendere il principio del rispetto verso il prossimo: chiunque dovesse usare parole, frasi, atteggiamenti lesivi della dignità di chiunque, soprattutto in maniera pubblica e attraverso i social, e dovesse offendere, insultare, dileggiare, diffamare, verrà sottoposto a sanzioni disciplinari, che saranno comminate dagli organismi a ciò preposti dallo Statuto.
CANDIDATE, CANDIDATI E RAPPRESENTANTI TERRITORIALI
16. I candidati e le candidate della Federazione dei Verdi si impegnano, nel corso della propria campagna elettorale, a rispettare lo Statuto, il codice etico e tutti i regolamenti emanati dalla Federazione stessa, nel rispetto, dunque, dei valori e dei principi fondanti dei Verdi.
17. I candidati e le candidate della Federazione dei Verdi si impegnano, nel corso della propria campagna elettorale a limitare le spese a tutto ciò che è strettamente necessario per far conoscere sé stessi, il programma e la linea politica, propria e della Federazione, senza sfociare in eccessi, tenendo una linea ragionevolmente sobria. Si impegnano ad attenersi a principi di massima trasparenza in ottemperanza anche alla regolamentazione vigente in materia: dichiarando, quindi, in maniera esplicita l’origine e la natura degli introiti utilizzati, rendicontando le spese nel rispetto dei limiti massimi previsti dalla legge e rifiutando qualsiasi forma di sostegno o di finanziamento non regolare o non dichiarato, sia diretto che indiretto.
18. Gli eletti nella Federazione dei Verdi si impegnano, sia in maggioranza sia in opposizione, a mantenere fede per tutta la legislatura alle linee programmatiche presentate ai propri elettori ed elettrici, salvo questioni attinenti la libertà individuale e la coscienza.
19. I candidati e le candidate della Federazione dei Verdi si impegnano ad astenersi da condotte lesive delle persone e dal tentare di ricevere consensi con la diffamazione di altri candidati o candidate, con la violenza o le minacce, o con la concessione o con la promessa di concedere vantaggi agli elettori ed elettrici sia economici sia di altro tipo.
20. I candidati e le candidate della Federazione dei Verdi si impegnano a orientare la propria attività, sia nel corso della campagna elettorale sia del proprio mandato (nel caso in cui fossero eletti) al perseguimento del benessere delle persone, al soddisfacimento dell’interesse comune, al perseguimento di interessi generali, a favore delle fasce più deboli e svantaggiate della società, e a promuovere la cultura della pace, della convivenza, dell’ambiente, del lavoro, e di tutte le politiche in linea con i valori fondanti e i principi etici dei Verdi e del Bene Comune.
21. I/le rappresentanti della Federazione dei Verdi, in qualsiasi consesso si trovino, si impegnano a non utilizzare mai qualsiasi forma di pressione impropria, finalizzata ad ottenere vantaggi diretti o indiretti, personali o a vantaggio di gruppi a sé legati in qualsiasi modo e sotto qualsiasi forma (giuridica e non).
22. I/le rappresentanti della Federazione dei Verdi, in qualsiasi consesso si trovino, praticano un comportamento ispirato alla trasparenza nei confronti di tutti i cittadini (elettori e non) attraverso la comunicazione periodica dell’attività politica e amministrativa e delle scelte politiche o partitiche.
23. I/le rappresentanti della Federazione dei Verdi, in qualsiasi consesso si trovino, si impegnano ad astenersi da qualsiasi comportamento che possa risultare in contrasto o di ostacolo all’attuazione e alla realizzazione del programma elettorale e ai principi della Federazione stessa.
24. I/le rappresentanti della Federazione dei Verdi, in qualsiasi consesso si trovino, danno il proprio sostegno agli altri rappresentanti dei Verdi, se questi ultimi agiscono e si comportano nel rispetto dei principi sostenuti dai Verdi, dello Statuto e delle norme fissate nel presente Codice etico. In caso contrario si dovrà fare subito riferimento agli organismi deputati per chiarire in maniera definitiva il conflitto che si fosse venuto a creare, e per una valutazione delle eventuali azioni disciplinari da intraprendere.
25. I/le rappresentanti della Federazione dei Verdi, in qualsiasi consesso si trovino, si impegnano ad astenersi dall’esercitare pratiche clientelari finalizzate a tutelare l’interesse particolare, proprio o di individui/gruppi a scapito dell’interesse della collettività.
26. I/le rappresentanti della Federazione dei Verdi che hanno ruoli amministrativi (Sindaci, vicesindaci, Sindaci metropolitani, Presidenti di Regione, di Province, Assessori etc.), in qualsiasi consesso si trovino, si impegnano, inoltre, ad ostacolare qualsiasi forma di reclutamento del personale non basata su principi meritocratici, riconoscimento dei meriti e delle competenze professionali sulla base dei propri curricula; ad evitare spese futili che gravano sul bilancio e, quindi, sulla collettività; a motivare sempre e ad agevolare in tutti i modi la comunicazione ai cittadini su come vengono impiegate le risorse pubbliche.
ATTUAZIONE DEL CODICE ETICO
27. Il Codice etico ha effetto in tutto il territorio italiano dall’approvazione in Consiglio Federale Nazionale, così come previsto dallo Statuto, e tutte le situazioni in contrasto con le prescrizioni e i principi in esso contenute vanno sanate, ove possibile, nel più breve tempo possibile.
28. Per l’attuazione del Codice etico si fa riferimento agli organi competenti ad accertare e a pronunciarsi sulle violazioni del presente Codice; la procedura da seguire e le sanzioni da adottare sono indicate nello Statuto.
Mozioni in formato PDF