Conformemente all’annuncio del Primo Ministro alla fine della riunione degli Stati Generali dell’Alimentazione, il Ministero dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, il Ministero della Transizione ecologica e solidale, il Ministero della Solidarietà e della salute e il Ministero dell’Istruzione superiore della ricerca e dell’innovazione hanno lanciato una consultazione sul progetto di tabella di marcia governativa sui prodotti fitofarmaceutici, con l’obiettivo di finalizzarlo entro la fine del primo trimestre 2018.
Sono state identificate quattro priorità:
1. Diminuire rapidamente l’utilizzo delle sostanze potenzialmente maggiormente dannose per la salute e per l’ambiente
2. Rinforzare e riorganizzare la ricerca sull’impatto dei prodotti fitofarmaceutici sulla salute e a sostegno del rinforzo della protezione della popolazione
3. Sostenere la ricerca di alternative e la messa in opera di tali soluzioni da parte degli agricoltori
4. Rinforzare il piano Ecophyto 2, migliorandone la gestione e il funzionamento
Il documento allegato riprende le principali azioni corrispondenti a tali priorità.
Alcune azioni sono già in essere ( la mobilitazione a livello europeo, proposte di legge relative alla separazione delle attività di vendita e di consulenza) o saranno attuate senza possibilità di ritardi (studi approfonditi degli esperti sanitari).
Tali azioni terranno conto della specificità dei territori di oltremare e lì verranno applicati.
Queste proposte tengono in conto le raccomandazioni di quanto uscito dagli studi degli stati generali dell’alimentazione, del rapporto dell’INRA sulle alternative al glifosato pubblicate il primo dicembre 2017 e sul rapporto di tre ispezioni (IGAS, CGAAER, CGEDD) sull’utilizzo dei prodotti fitofarmaceutici in Francia, presentato alla fine dello scorso anno al ministro competente.
Questo rapporto fa il punto sulle implicazioni sanitarie e ambientali dell’utilizzo di questi prodotti sulla strategia del ritiro progressivo messo in atto a livello europeo e nazionale, sulle misure di riduzione dei rischi legati all’utilizzo di questi prodotti e sugli ostacoli allo sviluppo di alternative e al loro utilizzo.
La concertazione sarà condotta su tali principi basandosi sul programma Ecophyto che sarà rivisto e adattato conseguentemente. Alcune consultazioni saranno iniziate il prima possibile con i partiti interessati dal ministero dell’agricoltura e dell’alimentazione, il ministero della transizione ecologica e solidale e della salute e dal Ministero dell’Istruzione superiore, della ricerca e dell’innovazione al fine di rendersi conto dell’insieme delle possibili criticità.
Proposte di piani d’azione sui prodotti fitofarmaceutici ed un’agricoltura meno dipendente dai pesticidi.
Priorità 1 – diminuzione rapida dell’uso di sostanze che presentano maggiori rischi per la salute e per l’ambiente.
È stato inoltre proposto di riprendere il calendario suggerito dalla missione CGAAER-IGAS-CGEDD
La Francia si opporrà al rinnovo o al prolungamento delle sostanze maggiormente pericolose a livello europeo. I Ministeri ricorreranno ogni qualvolta fosse necessario alll’agenzia nazionale di sicurezza sanitaria dell’alimentazione, dell’ambiente naturale e del lavoro, per fermare, le misure di gestione indispensabile (ritiro di autorizzazione di collocamento in mercato) restrizione di usi, e degli studi complementari.
Il glifosato verrà trattato con questo approccio, a livello nazionale e a livello europeo e sarà oggetto di nuovi studi, inclusi studi tossicologici sperimentali di cui si avranno i risultati in 3 anni.
1. Migliorare i mezzi di valutazione della sostanze attive e dei prodotti fitofarmaceutici
Proposte di azione:
– Appoggiare la pianificazione di un meccanismo europeo che permetta alle agenzie di valutazione nazionali ed europee di condurre studi indipendenti di valutazione dei rischi per le sostanze maggiormente soggette a controversie.
– Rivedere la legislazione europea sui prodotti fitofarmaceutici per un sistema più sicuro, più trasparente e più semplice.
2. Osservare il rispetto del calendario europeo sulla messa al bando delle molecole più pericolose ed accelerare tale operazione.
Proposte di azione
– Chiedere alla Commissione europea di mettere fine il prima possibile all’approvazione di sostanze classificate come cancerogene di categoria 1 (C1A o C1B) o tossiche che favoriscono la riproduzione delle categorie 1 (R1A o R1B), o dei perturbatori endocrini.
– Iniziare una revisione delle sostanze pericolose inserite nella missione IGAS CGAER CGEDD e di cui l’approvazione da parte dell’Unione europea termina dopo il 2018, al fine di ingaggiare degli esperti scientifici complementari ed adottare le restrizioni di utilizzo in Francia se gli studi dovessero apportare nuovi elementi in termini di pericolosità.
– Far evolvere il diritto europeo per permettere a ciascuno stato di decidere unilateralmente il ritiro di sostanze potenzialmente dannose nel caso in cui esistano alternative accettabili ( revisione approfondita delle modalità di valutazione comparativa prevista dal regolamento 1107/2009)
– Identificare le sostanze che possono essere individuate come potenzialmente pericolose riguardo i rischi che esse possano presentare per la salute pubblica o per l’ambiente al fine di inserirle sulla lista delle sostanze per cui l’utilizzo si consiglia una sostituzione. Questo lavoro sarà effettuato dall’ANESES a titolo della frequenza della loro individuazione all’interno delle diverse divisioni (alimentare, acqua, aria) e delle segnalazioni di cui è stato fatto oggetto a titolo della vigilanza fitofarmaceutica.
– Tenere in conto l’effetto “cocktail” e cumulativo di pesticidi all’interno del quadro di valutazione dei rischi per la salute e l’ambiente, in particolare riguardo la determinazione dei limiti massimi dei residui.
– Organizzare una comunità di esperti collettiva (Inserm) ed elaborare una raccolta dei costi in vista del lancio di nuovi studi sperimentali sulla pericolosità del glifosato (Anses) con l’obiettivo di portare questi risultati a livello europeo.
3. Associare le filiere di produzione con la transizione dei sistemi agricoli
Proposte di azione:
– Impegno sugli obiettivi quantificabili e verificabili di riduzione del consumo di fitosanitari ad ogni livello della filiera e sull’affiancamento verso questa transizione di tutti gli attori dall’inizio alla fine della filiera.
4. Dividere le attività di distribuzione e di consulenza
Proposte di azione:
– Garantire la separazione capitalistica delle attività di consulenza e vendita: una abilitazione a legiferare secondo ordinanza è inserita all’interno del progetto di legge.
– Precisare gli obiettivi e il contenuto della consulenza annuale individualizzata, per far sì che contribuisca in modo efficace alla riduzione dell’utilizzo, dei rischi e dell’impatto dei prodotti fitofarmaceutici.
– Inquadrare le pratiche in materia di vendita dei prodotti fitofarmaceutici (proibizione di promozioni e sconti). Una disposizione in questa direzione è inserita nel progetto di legge.
– Rinforzare e rendere permanenti i dispositivi dei certificati di economia dei prodotti fitofarmacetutici (CEPP) e precisamente con la realizzazione di un obiettivo intermedio fissato al 2019.
5. Rivedere le modalità di calcolo del canone per l’inquinamento diffuso al fine di rendere questa misura più efficace e disincentivante per i prodotti più a rischio e contribuire al finanziamento delle azioni di affiancamento alla transizione.
Priorità 2 – Organizzare e rinforzare la ricerca sull’impatto dei prodotti fitofarmaceutici, sulla salute a sostegno del rinforzo della protezione della popolazione.
L’obiettivo è quello di rafforzare i mezzi per proteggere i professionisti del settore e le loro famiglie, i vicini e la popolazione in generale sviluppando la ricerca e la prevenzione di questioni sanitarie ed ambientali dell’utilizzo dei prodotti fitofarmaceutici.
Tali azioni vanno a completare la priorità 1 sull’eliminazione delle sostanze potenzialmente più pericolose per la salute e per l’ambiente.
1) Strutturare e rinforzare la ricerca sull’impatto dei prodotti fitofarmaceutici sulla salute
Proposte di azione:
– Migliorare il coordinamento dei lavori in corso nell’ambito dei differenti programmi di ricerca, della vigilanza fitofarmacologica o anche del piano Ecophyto.
– Coordinamento che coinvolga le alleanze di ricerca (Aviesan, All Envi), le agenzie sanitarie ed i ministeri al fine di strutturare e stabilire delle priorità riguardo le ricerche.
– Integrazione, a livello di comitato scientifico di orientamento “Ricerca e innovazione” del piano Ecophyto, di una sezione salute-ambiente per gli studi e le ricerche sugli effetti sulla salute dei prodotti fitofarmaceutici e le esposizioni ai rischi.
– Aggiornare il pool di esperti sugli effetti dell’esposizione per progredire verso l’identificazione dei nessi di causalità tra l’esposizione e gli effetti e delle misure di prevenzione adeguate.
– Mettere in atto un organo di sorveglianza a livello nazionale per pesticidi all’interno dell’atmosfera. Una campagna di esplorazione sarà realizzata nel 2018 sulla base dei lavori dell’Anses consegnati il 19 ottobre 2017 sulle modalità di messa in opera di una sorveglianza nazionale sui pesticidi nell’atmosfera
– Dare un sostegno agli studi di biosorveglianza a livello nazionale ed europeo (programma HBM4EU) al fine di fare una stima dell’esposizione interna della popolazione ai pesticidi, tutte le forme conosciute di esposizione e di comprendere meglio le fonti dell’esposizione.
– Rinforzare la ricerca a livello europeo sugli “effetti cocktail” e cumulativi dei pesticidi per migliorare il quadro di valutazione dei rischi per la salute e per l’ambiente; sostenere il coordinamento dei grandi programmi europei in corso (FP7, H2020, EFSA et JRC), ciò implica l’attuazione del futuro programma quadro e incoraggiare dei lavori sugli effetti dei miscugli dei pesticidi.
2 Prevenire le esposizioni ai prodotti fitofarmaceutici ed informare la popolazione, e anche formare ed informare i professionisti della sanità:
Proposte di azione:
– Valutare le ordinanze prefettizie precisando le misure di sicurezza per i trattamenti in prossimità di luoghi di accoglienza di persone vulnerabili e procedere alle modifiche necessarie.
– Definire delle zone di interesse ecologico che dovranno divenire oggetto di misure di protezione in caso di trattamento di prossimità con alcuni prodotti fitosanitari.
– Limitare i rischi di derivati dei prodotti fitofarmaceutici quando la loro applicazione si adatti a materiali in polvere
– Chiarire e rinforzare le misure di protezione degli abitanti esposti ai pesticidi a lungo termine, precisamente al fine di permettere all’Anses di rinforzare, tra le autorizzazioni di immissione sul mercato, le condizioni di utilizzo dei prodotti, in particolare in prossimità di centri abitati. Saranno attuate azioni di informazione, in accordo con i professionisti e basandosi sulle buone pratiche ( volte a garantirle). Le Agenzie Regionali della Sanità saranno altresì associate a queste iniziative.
– Sostenere le iniziative di protezione delle persone che utilizzano prodotti fitosanitari
– Informare la popolazione generale riguardo l’esposizione ai pesticidi, sugli effetti sulla salute e i mezzi di prevenzione.
– Sviluppare la formazione e l’informazione dei professionisti della sanità sui rischi legati all’esposizione ai pesticidi (di cui i prodotti fitofarmaceutici) :
– Incrementare le azioni sulla formazione dei professionisti della salute anche sui rischi della salute ambientale
– Elaborare, con il sostegno dell’Alta Autorità per la salute, delle raccomandazioni sanitarie destinate ai professionisti della sanità per accompagnare la popolazione verso l’obiettivo della prevenzione e delle diagnosi di patologie ambientali.
Priorità 3 – Aumentare il raggio di ricerca – sviluppo di alternative e la messa in opera di tali soluzioni in tutto il settore agricolo.
Proposte di azione:
– Rinforzare le azioni di ricerca verso la messa in atto di soluzioni operative in particolare sulle alternative agli erbicidi.
– Rinforzare la guida interministeriale dei programmi delle azioni di Ricerca e di Innovazione del piano EcoPhyto.
– Sostenere il ripensamento di sistemi consolidati attraverso l’analisi e tenendo conto delle specificità del terreno.
-Mobilizzare la ricerca sulle soluzioni alternative agli erbicidi, al glifosato e ai neonicotinoidi in particolare concentrandosi sulle criticità individuate. Questo aspetto potrà essere sostenuto dalle seguenti disposizioni:
. Un bilancio critico delle conoscenze già acquisite e dei percorsi alternativi in associazione con gli operatori della ricerca ( tra cui gli Istituti Tecnici Agricoli) e le filiere concernenti. Lo stato attuale dei luoghi di azione in corso sarà inserito in un calendario di previsioni di massima.
. Una tabella di marcia che identifica le priorità specifiche di Ricerca e Sviluppo per le alternative agli erbicidi, tra cui il glifosato.
. Realizzare sperimentazioni innovative per sostenere lo sviluppo di equipaggiamenti agricoli dedicati.
2. Sostenere lo sviluppo del biocontrollo
Proposte di azione
– Sostegno all’innovazione che affianchino le piccole e medie imprese nello sviluppo di prodotti di biocontrollo (processo di omologazione)
– Proporre a livello europeo il riconoscimento dei prodotti di biocontrollo all’interno del quadro di revisione del regolamento 1107/2009.
3. Facilitare il ricorso a preparati naturali poco potenzialmente a rischio danni
Proposte di azione:
– Iniziare senza indugi le azioni con le parti principali preposte all’identificazione e l’autorizzazione nei confronti di altre sostanze naturali ad uso biostimolante che presentano un interesse agronomico.
– Mobilizzare l’ITAB e altri istituti Tecnici specializzati per costruire dei dossier in vista dell’approvazione di nuove sostanze di base.
4. Affiancare le attività e le sperimentazioni agricole verso la transizione per ridurre le quantità e mettere in atto le soluzioni alternative.
Proposte di azione:
– Accompagnare gli agricoltori verso la transizione dei sistemi di coltivazione.
1. Investire in modo mirato una parte degli aiuti pubblici per finanziare l’acquisto di materiali in sostituzione ai prodotti fitofarmaceutici.
2. Mobilizzare una parte delle risorse generate dal canone sull’inquinamento diffuso al fine di rinforzare i finanziamenti sulle “misure agro – ambientali e climatiche” attraverso l’impegno della riduzione dei fitosanitari o di aiuti alla conversione verso l’agricoltura biologica.
3. Migliorare gli strumenti di sostegno per diminuire la possibilità di rischi legati al cambiamento delle pratiche di coltivazione e di una migliore coordinazione degli investimenti materiali e immateriali.
– Accompagnare l’uscita del glifosato e degli erbicidi in generale, puntando all’approccio collettivo.
Fissare i finanziamenti degli organismi di sviluppo agricolo nel quadro dello CASDAR e di EcoPHYTO per accompagnare gli agricoltori verso l’abbandono del glifosato e la riduzione di prodotti fitofarmaceutici ed erbicidi;
Mobilizzare ECopHYTO e CASDAR a vantaggio dei gruppi di agricoltori considerata la soppressione totale o parziale degli erbicidi in 3 anni
– Diffondere i successi della rete DEPHY per ridurre l’uso di erbicidi in generale e del glifosato in particolare
– Sviluppare le consulenze di coltivazione con un approccio sistemico basato su più annate.
Le reti di sviluppo agricolo dovranno impegnarsi su obiettivi di formazione dei loro consigli organizzativi per offrire consulenze agli agricoltori
– Aumentare la quantità del dispositivo di certificazione ambientale e la certificazione bio che contribuiranno al consolidamento perenne delle migliorie nelle pratiche per la valorizzazione economica
Priorità 4 Difendere il piano Ecophyto 2, migliorare la gestione e funzionamento.
IL piano Ecophyto si inserisce nel quadro della direttiva europea 2009/128 di utilizzo dei prodotti fitofarmaceutici compatibili con uno sviluppo sostenibile, e che chiede “ Agli stati membri che facciano ricorso a piani di azione nazionale volti alla risoluzione di obiettivi quantitativi, di progetti, di misure, di calendari e di indicatori in vista di ridurre i rischi e gli effetti dell’utilizzo dei pesticidi sulla salute umana e l’ambiente e ad incoraggiare lo sviluppo e l’introduzione di una lotta interrata contro i nemici delle colture e dei metodi o tecniche di sostituzione, in vista di ridurre la dipendenza riguardante l’utilizzo di pesticidi.”
Gli stati generali dell’alimentazione hanno confermato l’ambizione prevista per il Piano Ecophyto 2 ( riduzione del 25% nel 2020, e del 50% entro il 2025). Le conclusioni del laboratorio 11 in particolare hanno insistito su obblighi di risultati per impegni di tipo contrattuale ed invitano all’accelerazione del rilascio effettivo in particolare delle misure guida per il rilascio delle soluzioni approvate: certificati di economia e di prodotti fitosanitari e reti di 30 mila fattorie.
Il rapporto delle ispezioni generali CGAAER-CGEDD-IGAS conferma tale diagnostica e nota come problema una guida insufficiente e delle difficoltà metodologiche (indicatori).
Ci sono inoltre difficoltà nella distribuzione dei finanziamenti, riguardo il settore nazionale, ma soprattuto regionale che sono considerati ulteriori segnali di freno dell’attuazione delle azioni .
Condotto congiuntamente del Ministero Agricoltura e dal Ministero della Transizione Ecologica e solidale, il programma di gestione di Ecophyto sarà rivisto e migliorato dall’associazione delle parti principali e , dall’altro lato, la guida operativa e finanziaria, a livello nazionale e a livello regionale.,
Proposte di azione:
– Completare e aggiornare il piano Ecophyto.2 integrando le azioni inserite nella presente tabella di marcia
– Isitituire una guida interministeriale
– Affiancare il COS e la Commissione Regionale Agro-Ecologica per le istanze che coinvolgono le parti in causa alla definizione dell’orientamento e delle priorità a cui devono essere destinati i finanziamenti.
– Rafforzare l’organicità e l’articolazione del piano Ecophyto con il complesso del progetto agro-ecologico.
– Apportare miglioramenti all’efficienza dei circuiti finanziari al servizio delle priorità nazionali e regionali in particolare per il servizio di assistenza più vicino agli agricoltori (aiuti agli investimenti, consulenze, etc).
– Definire per priorità e/o per azioni degli indicatori e degli obiettivi in materia di risultati.
– Associare al piano nazionale dei “Contratti di Assunzione” delle parti principali in causa (Istituti tecnici e di ricerca, attori dello stiluppo, collettività, stakeholders). I finanziamenti provenienti dal piano Ecophyto dovranno tener conto di questi impegni.