21 Dicembre 2018
Promesse non mantenute, costi molto alti per il futuro. Questo è quello che succede in Italia con la Manovra, una sequela di provvedimenti che mettono a repentaglio la stabilità economica del Paese, senza uno sguardo lungimirante per la società e per l’ambiente.
Per dare l’idea di rispettare le roboanti promesse fatte in campagna elettorale si stanno facendo mosse azzardate sui conti pubblici che, appunto in futuro, pagheremo con gli interessi. I coportavoce dei Verdi Matteo Badiali ed Elena Grandi spiegano nello specifico quello che si sta verificando e le contromisure attuabili che, da questo Governo, non sono nemmeno state prese in considerazione:
Per dare l’idea di rispettare le roboanti promesse fatte in campagna elettorale si stanno facendo mosse azzardate sui conti pubblici che, appunto in futuro, pagheremo con gli interessi. I coportavoce dei Verdi Matteo Badiali ed Elena Grandi spiegano nello specifico quello che si sta verificando e le contromisure attuabili che, da questo Governo, non sono nemmeno state prese in considerazione:
“Con la manovra questo governo delle chiacchiere minaccia seriamente il futuro del Paese, preparando un pacco (un vero e proprio bidone) di Natale per tutti noi. Le clausole di salvaguardia fissate per i prossimi anni saranno molto elevate e, se non verranno disinnescate, porteranno l’IVA dal 10 al 13% e dal 22 al 26,5%”.
“La realtà – proseguono – è che questa manovra è un danno enorme per il tessuto commerciale e imprenditoriale del nostro Paese e un goffo tentativo di sostenere reddito di cittadinanza e quota 100, senza cercare altre risorse possibili come sarebbe stato, ad esempio, il taglio ai fondi per le spese militari, come per gli F35, impegno mantenuto al contrario delle promesse elettorali.”
“Tutto ciò è irresponsabile è inaccettabile. Sarebbe bastato mettere mano a un serio piano di interventi per mitigare i cambiamenti climatici, come proponiamo da mesi, con un Piano Energia-Clima che punti al 100% di energie alternative e investendo in rinnovabili, o istituendo una Carbon Tax per utilizzare le risorse ricavate investendo sulla mobilità sostenibile e sul trasporto pubblico, o, infine, investendo nell’agricoltura di qualità, nel biologico, nelle filiere corte e nel made in Italy per rilanciare l’economia italiana e aumentare l’occupazione di qualità: in 5 anni si possono creare così 2,2 milioni di nuovi posti di lavoro secondo i dati di Ecomondo.” Concludono Badiali e Grandi