Sulla questione Ilva, Calenda pensi bene alla salute dei cittadini

L'appello al Ministro Calenda perchè rifletta sulla situazione pugliese per le questioni che riguardano l'ILVA e si chiede il rispetto delle leggi in maniera ambientale
manifesto di calenda ilva

“C’è un accanimento nei confronti del Presidente della Regione Puglia Emiliano che ha semplicemente chiesto che il piano ambientale approvato dal Governo sull’Ilva sia sottoposto a un tribunale per verificare che risponda alle leggi in materia ambientale. Di fronte a questa richiesta c’è stata una reazione spropositata da parte di sindacati, stampa e del ministro Calenda”.
E’ quanto dichiara in una nota nota il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, che spiega: “La reazione normale sarebbe stata chiedere che il tribunale facesse il suo lavoro al più presto per accertare il rispetto della legge del piano, oppure che ci si indignasse sul fatto che l’art. 3 della Costituzione che garantisce l’applicazione della legge per tutti non fosse stato rispettato a Taranto dove si e’ invece garantita l’immunità penale agli acquirenti dell’Ilva. Non ci aspettavamo certo che venisse attaccato Emiliano, che chiede il rispetto dei dettami costituzionali”.

“Del resto è ben noto a coloro che in queste ore chiedono il ritiro del ricorso sull’Ilva – prosegue l’esponente dei Verdi – che in questi anni le leggi ambientali e sanitarie a Taranto non sonio state rispettate e non applicate con gravi danni per la salute delle cittadine e dei cittadini. Nonostante questo è stato varato un piano ambientale che sospende per altri 5 o 6 anni la difesa della salute dei tarantini”.

“Ma, in fin dei conti – conclude Bonelli – questo accanimento non è contro il Presidente della Regione Puglia ma contro la popolazione alla quale rimane l’unica certezza che la propria salute non sia tutelata e che nessuno si occupi dei costi per la bonifica del territorio dalla diossina o per fermare i ‘wind-day’ durante i quali gli abitanti del quartiere Tamburi sono costretti a respirare veleni e a rinchiudersi nelle case e i bambini a non andare a scuola. E il puntare i piedi oggi del ministro Calenda anteponendo l’apertura di un tavolo per verificare tutti i problemi aperti al ritiro del ricorso al TAR
è un ricatto che un esponente di Governo non avrebbe mai dovuto fare”.

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