Oltre l’ecologia ambientale, mai come oggi è necessaria un’ecologia della politica, della persona perchè avvenga una reale attuazione dei diritti civili e umani
Insieme alla Ecologia ambientale, è necessaria anche una Ecologia politica, umana, culturale e della mente. E parte integrante della “qualità della vita” è anche: 1. una giustizia giusta; 2. un rapporto equilibrato tra giustizia e politica, nel rispetto della reciproca autonomia e indipendenza; 3. la “cultura delle garanzie” dello Stato di diritto e della legalità; 4. la cultura della convivenza, secondo l’insegnamento di Alexander Langer; 5. la cultura dei diritti civili e umani e l’etica della responsabilità; 6. una autentica democrazia politica, con un equilibrio tra “governabilità” e pluralismo della rappresentanza politica.
Pur essendo dal 2008 al di fuori del Parlamento italiano ed europeo (dove comunque abbiamo attualmente una duplice rappresentanza verde, pur non direttamente eletta nelle nostre liste), è necessario un forte impegno per: 1. la legge sul diritto di cittadinanza, basata sullo “jus soli”; 2. la legge sul “fine vita” nel rispetto della piena autodeterminazione della persona; 3. la legge sul reato di tortura; 4. la riforma dell’ordinamento penitenziario e per il diritto all’affettività in carcere; 5.l’impegno per ottenere l’amnistia e l’indulto, per ridurre il sovraffollamento delle carceri.
La cultura della convivenza è oggi alla prova del crescente fenomeno dei migranti e dei rifugiati: 1. è la prova più impegnativa per l’Europa di oggi e di domani; 2. non è una “emergenza”, ma un fenomeno strutturale; 3. è il banco di prova per sconfiggere ogni forma di populismo, razzismo e xenofobia in Italia e in Europa; 4. esige la capacità di accoglienza, assistenza e integrazione, nel rispetto del pluralismo culturale e religioso.
Non può esistere una autentica cultura dei diritti se non c’è una effettiva democrazia politica con il pluralismo della rappresentanza, in modo da ridurre il distacco dei cittadini dalle istituzioni. Pertanto è necessario dire: 1. no alla logica dei partiti egemoni a pretesa “vocazione maggioritaria”; 2. sì alla possibilità di formare “coalizioni” per una governabilità plurale; 3. no ai “nominati” nelle liste elettorali e alle candidature plurime nelle circoscrizioni; 4. sì a “soglie di sbarramento” basse, che consentano il pluralismo della rappresentanza.
L’impegno per una “cultura delle garanzie e della legalità” deve essere al centro di una autentica ecologia politica e umana: 1. contro ogni tipo di mafia e di criminalità organizzata; 2. contro ogni forma di corruzione; 3. per il rispetto delle garanzie dello Stato di diritto; 4. per una effettiva democrazia politica e costituzionale, con una positiva complementarietà tra democrazia rappresentativa e forme di democrazia diretta.