Dopo oltre 12 ore di trattative è arrivata finalmente la buona notizia: l’Europa ha detto ‘stop’ alla plastica monouso a partire dal 2021. Una decisione epocale in chiave ambientale che farà sparire piatti, posate, bicchieri, contenitori, cannucce e cotton fioc in plastica usa e getta dalla vita quotidiana (o almeno, si spera). Sono oggetti che utilizziamo quasi quotidianamente e che nella nostra quotidianità hanno una vita di pochi minuti, ma che purtroppo hanno una vita lunghissima, quasi “eterna” per il nostro ambiente. Inoltre questo lentissimo processo di “decomposizione” della plastica genera gran parte delle microplastiche che vengono ingerite dai pesci e quindi, a loro volta, reingerite da noi quando consumiamo prodotti ittici sulle nostre tavole. Si calcola che ogni anno tra gli 8 e le 10 milioni di tonnellate di plastica finiscano negli oceani, mettendo a rischio ecosistemi e salute umana.
Cosa prevede la normativa
L’accordo firmato ieri a Bruxelles prevede diverse soluzioni rispetto ai vari prodotti: saranno messi al bando prodotti come cotton-fioc, delle stoviglie, delle cannucce, degli agitatori per bevande, dei bastoncini per palloncini e dei contenitori in polistirene espanso (quelle dei fast-food, per intenderci). Laddove non è possibile, almeno per il momento avere delle soluzioni sostenibili in alcuni casi sarà limitata la vendita, in altri casi saranno i produttori a dover pagare il costo dell’inquinamento da plastica sul principio del “chi inquina paga”.
Nello specifico per prodotti come, assorbenti igienici, salviettine umidificate, contenitori per alimenti, tazze per bevande, pacchetti ed involucri, palloncini ed accessori da pesca verrano prese misure di: una riduzione nazionale del consumo; nuovi sui requisiti di progettazione (i contenitori per bevande monouso saranno ammessi sul mercato solo se i loro tappi e coperchi restano attaccati); nuovi requisiti di etichettatura che indichino come devono essere smaltiti i rifiuti e il loro impatto ambientale; obblighi per i produttori che dovranno contribuire a coprire i costi di gestione e pulizia dei rifiuti, ricevendo però incentivi per lo sviluppo di alternative meno inquinanti.
Inoltre, sempre inclusa nella più ampia Strategia europea sulla plastica, sono iniziati ufficialmente i lavori dalla Commissione UE per limitare l’uso delle microplastiche nei cosmetici e le cosiddette plastiche oxo-degradabili.
Un buon primo passo
La possiamo definire una vittoria e c’è una prima reale indicazione direzione verso l’economia circolare come ha dichiarato Frans Timmermans, primo vicepresidente della Commissione europea e responsabile per lo sviluppo sostenibile che ha dichiarato: “Accolgo con grande favore l’ambizioso accordo raggiunto oggi sulla nostra proposta di ridurre la plastica monouso, un accordo che aiuta veramente a proteggere la nostra gente e il nostro pianeta”, ha commentato Timmermans. “Altrettanto importante è che, con le soluzioni concordate oggi, stiamo anche guidando un nuovo modello di business circolare e mostrando la via da percorrere per mettere la nostra economia su un percorso più sostenibile”.
Anche Marco Affronte, Eurodeputato dei Verdi/EFA al Parlamento Europeo ha commentato la notizia: “#StopPlastic #UseLessPlastic – Possiamo celebrare una vera vittoria per la conservazione del nostro pianeta e un atto di solidarietà verso le generazioni future. Ogni minuto, una tonnellata di plastica viene scaricata nei nostri oceani. Le nostre istituzioni si sono finalmente attivate per porre rimedio alla devastazione causata dall’inquinamento della plastica per decenni. Tuttavia, non potremo fermarci qui. Soprattutto perché l’applicazione dei divieti, il riciclo e le regole di raccolta richiederanno anni. I prossimi passi saranno la riduzione delle quantità di plastica monouso e infine la generalizzazione del loro divieto. L’UE deve dimostrare che è possibile eliminare la plastica monouso e diventare un esempio globale”.
Certamente questo è un buon primo passo per un’Europa ‘plastic free’, anche se, tuttavia, c’è ancora molto lavoro da fare: in generale gli obiettivi di riduzione dell’uso della plastica sono troppo vaghi e non vincolanti per i singoli governi nazionali.
L’Italia, dal canto suo, ha già varato la prima norma per fermare l’uso di cotton fioc nel nostro Paese, speriamo che l’annuncio del Ministro Costa per una legge “Salvamare” che prevede norme più stringenti sulla plastica non rimanga l’ennesima lettera morta di questa legislatura.