Una vera svolta green farebbe raddoppiare la ricchezza mondiale. Ma l’Italia regala 16 mld l’anno alle fossili
La Commissione Ue, il network Price Waterhouse Coopers, così come la società civile chiedono una svolta in chiave sostenibile che inneschi un circolo virtuoso in cui le fonti fossili saranno messe da parte a favore delle energie pulite. Questo meccanismo genererebbe nuovi posti di lavoro e la ricchezza globale aumenterebbe. Ma dal governo italiano le risposte ancora non sono chiare. Le fonti fossili costano allo Stato italiano 16 miliardi di euro all’anno, cosa stanno facendo il governo e il MISE per invertire la rotta?
Possiamo raddoppiare la ricchezza mondiale grazie alla sostenibilità
La Commissione Ue indica le rinnovabili come pilastro irrinunciabile della strategia energetica del prossimo futuro, incentrata su una progressiva riduzione della dipendenza dalle fonti fossili. La spesa, proprio grazie a questa mossa, si ridurrà di 2-3 mila miliardi di euro nel periodo 2031-2050.
Dall’altro lato, anche il network Price Waterhouse Coopers ribadisce che il potenziale di crescita globale del pianeta resta comunque elevato. Abbiamo la possibilità di arrivare a raddoppiare in 25 anni la ricchezza attuale, ma a patto di procedere in maniera sostenibile. E sostenibilità fa coppia con energie rinnovabili.
Il governo italiano resta a guardare? Dove sono finiti il Conto Energia e le misure contro i cambiamenti climatici?
“Nel nostro Paese, invece, il Governo e il MISE non stanno facendo nulla per eliminare i sussidi alle fonti fossili che costano allo Stato 16 miliardi di euro l’anno”.
Al momento la Finanziaria non sembra prevedere misure esplicitamente dedicate alla lotta contro i cambiamenti climatici, né si evince nulla sul Conto Energia, né sulla semplificazione delle procedure autorizzative degli impianti al di fuori delle aree vincolate. Ecco allora la richiesta pressante dei Verdi all’esecutivo: “Alla luce di tutto ciò chiediamo al Governo: che vengano tenute seriamente in considerazione le indicazioni che emergono dalla COP24 in corso in questi giorni a Katowice; che siano chiarite quanto prima le strategie di incentivazione delle rinnovabili, con la proposta di un progetto che non si limiti a risolvere il contingente, ma guardi lontano, almeno al 2050”.