L’abusivismo edilizio è una piaga che affligge l’Italia da nord a sud. Il DDL Falanga, che di fatto costituisce un vero e proprio nuovo condono edilizio, è la dimostrazione che ancora oggi il Governo non riesce comprendere quanto questa pratica danneggi il territorio. Il consumo del suolo nel nostro paese ha raggiunto le dimensioni di una regione grande come la Lombardia ( leggi qui il nostro dossier). La macchina del consenso elettorale specialmente in regioni come Campania e Sicilia è alimentata da concessioni a livello di amministrazione locale – basti pensare alla legge De Luca in Campania e la delibera approvata a Bagheria, in Sicilia – proprio con favori riguardo la chiusura di occhi nei confronti delle costruzioni abusive. Evidentemente è sempre più necessario che si facciano proposte concrete di buone pratiche che possano contrastare il fenomeno dell’abusivismo, qui ci sono alcuni spunti.

14 Settembre 2017
Va esternalizzata l’attività istruttoria delle pratiche di condono edilizio, prevedendo la costituzione di società di professionisti, a cui sia inibita ogni altra attività, che prestano la loro opera al fine di controllare, istruire i progetti, acquisire tutti i pareri dei diversi organi che hanno competenza in materia, di stabilire che le opere sono sanabili, oppure che devono essere inesorabilmente demolite. Queste società potrebbero essere vigilate o per lo meno sottoposte al controllo di una struttura centralizzata unica collocata magari nella sfera di competenza della Presidenza del Consiglio, comunque sottratte ai poteri locali.
A queste società indipendenti e terze dovrebbe essere affidata quindi tutta la pregressa attività istruttoria dei milioni di pratiche di condono inevase, remunerandole con i medesimi diritti e oneri previsti per il rilascio dei titoli abilitativi edilizi, come disciplinati dalle Amministrazioni comunali per le medesime fattispecie di opere edilizie, anche applicando un loro incremento per garantire i sopralluoghi, i controlli e le verifiche sul posto.
E’ possibile individuare puntualmente tutti gli edifici abusivi
Alle società indipendenti dovrebbe essere affidata la individuazione puntuale di tutti gli edifici abusivi per i quali non è stata presentata alcuna domanda di condono, se realizzati ante 2003, oppure ignoti perché realizzati dopo il 2003, facendo ricorso ai sistemi cartografici GIS esistenti in tutte le Regioni, che contengono anche la individuazione delle zone di rischio, idrogeologico, sismico ecc. nonché la individuazione dei vincoli ambientali e paesaggistici.
La individuazione degli edifici abusivi esistenti consentirebbe così la diretta applicazione delle misure previste dal Dlgs 380/01 e cioè l’acquisizione al patrimonio pubblico e la demolizione, a cominciare dagli edifici collocati in zone a rischio frana, eruzione, esondazione, lungo le coste e con particolare attenzione alle componenti strutturali di quelli collocati nelle zone a rischio sismico.