Oggi è l’Overshoot day : ovvero il giorno in cui finiscono le risorse naturali del pianeta a disposizione per un anno. Anche quest’anno abbiamo consumato le risorse riproducibili della Terra, quasi 5 mesi prima della fine dell’anno solare, e un giorno prima rispetto al 2017. Ricordiamo che negli ultimi 40 anni questo giorno è anticipato in maniera molto drastica: basti pensare solo che nel 1978 l’ Overshoot Day cadeva il 29 di Dicembre, poi osserviamo l’anno 2000 in cui l’inizio del debito annuale con il nostro Pianeta era alla fine di settembre.
Secondo il sito ufficiale ad oggi per sostenere il fabbisogno mondiale di risorse avremmo bisogno di 1.7 pianeti , quindi la situazione è chiara: il debito dell’umanità in termini di risorse nei confronti del Pianeta Terra cresce enormemente di anno in anno.
Secondo le statistiche, ad esempio se si considerasse che tutto il mondo avesse un impatto ecologico come quello degli Stati Uniti, otterremmo che la quantità di risorse necessarie per coprire tale impronta sarebbe pari a 6 pianeti. Al momento la questione è che se ci sono stati come Cina e India che consumano 1/4 delle risorse naturali, la media viene controbilanciata dai paesi più poveri come quelli dell’Africa che la”alleggeriscono” in modo consistente, anche perchè come ben sappiamo la maggior parte delle risorse viene consumato in quello che si definisce il “nord del mondo”. Se si procede a questi ritmi ci ritroveremo in un tempo molto più breve di quello che possiamo immaginare con le risorse naturali che scarseggiano.
Non si tratta quindi solo di immaginare uno scenario post apocalittico in cui si ritorna ad uno status di lotta tra gli esseri umani per beni comuni essenziali come l’acqua, ma è doveroso iniziare pensare seriamente ad un nuovo sistema di sviluppo economico e sociale che sia sostenibile.
Si tratta di una rivoluzione eticamente e materialmente fondamentale, ma allo stesso tempo molto complessa da attuare, tuttavia ci sono dei piccoli gesti che ognuno di noi può mettere in pratica nella vita quotidiana: ad esempio se limistassimo gli sprechi alimentari potremmo spostare questa data di 11 giorni in avanti, di ulteriori 5 se dimezzassimo l’utilizzo di carne e non consumassimo prodotti di allevamenti intensivi.
Poi ci sono le questioni energetiche e di emissioni. Se a livello “macro” dovrebbero essere i singoli governi ad incentivare poitiche di incremento delle energie rinnovabili e di riduzione delle emissioni nocive per l’atmosfera (come previsto dagli Accordi sul Clima di Parigi, ma qualcosa non sta funzionando), a livello personale possiamo applicare quelle buone pratiche che già conosciamo di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni: limitando l’uso dell’automobile, ottimizzando quello degli elettrodomestici e scegliendoli anche in base alla classe energetica migliore, cercando più possibile di riciclare, e più in generale, evitando gli sprechi.
Sono piccoli passi che se fatti tutti insieme possono portare ad un miglioramento per le condizioni del nostro pianeta.