Per il futuro dei Verdi servono temi positivi e strategie concrete

Il contributo di Vittorio Marletto al dibattito sul futuro dei Verdi Italiani: ripartire da temi positivi ed attivare tavoli specialistici per attuare strategie concrete
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Come diavolo fare a riportare i Verdi tra la gente italica di buona ed ecologica volontà? Come convincere i suddetti a votare (di nuovo o per la prima volta) i Verdi? Domandone a cui provo a portare un briciolo di ragionamenti.

Cominciamo col dire che di serbatoi potenziali di voti verdi in Italia ce ne sono a iosa, per esempio pensiamo alla comunità dei coltivatori biologici, km0, e affini, per esempio pensiamo alle varie comunità dei ciclisti urbani ed extra, che si agitano in tutte le città per avere piste, posteggi e maggiore sicurezza in strada, per esempio pensiamo alla platea dei produttori e installatori di impianti fotovoltaici e solari, e in generale a tutti quei cittadini (sembra siano tanti) che considerano ambiente e clima serie preoccupazioni per il futuro, e magari si impegnano in attività di protezione e pulizia del territorio.

Mettendo insieme tutte queste persone si potrebbe puntare a percentuali a due cifre, mentre annaspiamo per arrivare all’uno per cento! Allora se ci sono così tanti potenziali elettori per il partito dei Verdi come mai questa discrepanza? Ci sono un paio di questioni cruciali a mio avviso, la prima attiene ai progetti e la seconda ai discorsi.

Sui progetti c’è una forte carenza tra i Verdi. E’ indispensabile attivare dei tavoli specialistici che producano progetti in tutti i settori menzionati e in altri altrettanto cruciali. Le analisi di questi gruppi di lavoro dovrebbero tradursi in elementi di un programma largamente diffuso e accessibile.

Faccio qualche esempio: dovremmo prenderci il tempo di definire una nostra strategia energetica nazionale ombra da contrapporre a quella governativa, una strategia nazionale ombra sulla mobilità sostenibile, una sulla produzione e diffusione di cibo sano, sui rifiuti, sulla prevenzione dei tumori, e così via. Questo servirebbe a dimostrare la serietà dei nostri intenti e quando qualcuno dovesse chiederci cosa faremmo se fossimo al potere (orrore! diciamo al governo) sapremmo cosa rispondere.

Quanto ai discorsi, direi che è ora di piantarla con quelli contro, e passare invece a quelli per.
Noi siamo per questo e quest’altro, non contro questo e quest’altro.
Dobbiamo quindi attuare strategie comunicative inclusive, non divisive. Puntare a spiegare ai giovani elettori che il loro futuro è in gioco e che possono fare molto per conservarselo un futuro, sia attivandosi personalmente sia votando Verde, due facce della stessa medaglia, come nel resto d’Europa.

Una campagna nazionale di supporto a chi in Italia si sforza di muoversi in bicicletta per esempio sarebbe molto bella, i Verdi vanno in bici e vogliono premiare chi lo fa, siamo o non siamo stati gli iniziatori delle piste ciclabili in questo benedetto Paese? Una campagna di supporto alle aziende medio piccole che lavorano nelle energie pulite sarebbe un’altra trovata importante, comunicherebbe che siamo noi quelli che hanno creato le condizioni per lo sviluppo del solare in questo Paese e che se ci ridanno fiducia potremmo riaprire delle importanti prospettive di lavoro e reddito per loro.

Insomma non voglio tirarla per le lunghe, ci vuole un nuovo modo di lavorare e comunicare, concentrandoci su temi e discorsi positivi, senza dimenticare mai che chi vota qualcosina per sé lo vuole sempre, oltre che per il Pianeta.

Vittorio Marletto

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